Negli ultimi anni sono molti i progettisti che tentano di ripensare il loro ruolo, rinunciando al rapporto con le aziende e optando per paradigmi produttivi alternativi che "adottano una visione autosufficiente del fare", come sottolinea Emilia Petruccelli, l’imprenditrice che, insieme alla curatrice Domitilla Dardi, è all’origine di EDIT Napoli, una nuova fiera di design che si svolgerà nel capoluogo campano dal 6 al 9 giugno 2019.
Per essere efficace e attraente in termini di comunicazione e restare al contempo coerente con il movimento dei designer-maker, di cui vuole farsi portavoce, il progetto doveva necessariamente offrire un contesto fertile alternativo al Salone del Mobile di Milano, che da sempre costituisce la sola vera vetrina internazionale dedicata al design e al savoir-faire italiani. Grazie al suo ricco passato, alla tradizione artigiana che la contraddistingue e al legame che da sempre ha con il Mediterraneo, Napoli sembrava quindi il punto di approdo ideale per la manifestazione. Perché, assicura Emilia Petruccelli, “in un mondo globalizzato in cui tutto è stato già visto, la creatività ha bisogno di esplorare percorsi alternativi”.
EDIT Napoli, la nuova fiera di design dall’ambizione glocal
Il capoluogo campano diventa territorio di sperimentazioni progettuali che legano designer internazionali e artigiani locali, facendosi portavoce del movimento designer-maker.
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- Laura Drouet & Olivier Lacrouts
- 19 dicembre 2018
Il progetto, che nasce con l’obiettivo di sopperire alla mancanza di eventi dedicati esclusivamente al mondo dei designer-maker e ai suoi nuovi approcci progettuali e di business, intende sostenerli “costruendo una vasta rete di rapporti con compratori internazionali, stampa, interior designer e architetti, ma anche proprietari di negozi, professionisti provenienti da istituzioni culturali e appassionati in generale”, prosegue Petruccelli. Per creare una connessione forte con il patrimonio campano, il team di EDIT Napoli ha anche lanciato un programma di residenze artistiche di un mese ciascuna che si è svolto a giugno 2018. Incoraggiando l’entrata in contatto con il territorio e i suoi abitanti, Petruccelli e Dardi hanno invitato tre studi di design internazionali a collaborare con artigiani locali per sviluppare una serie di prodotti a marchio "Made in EDIT".
“Mentre esploravo il centro di Napoli e scoprivo le complesse stratificazioni storiche che ne definiscono l’architettura,” spiega il designer libanese Khaled El Mays, “ho iniziato a studiare le varie scale architettoniche per creare arredi che non fossero solamente utili, ma che catturassero anche una parte dell'anima della città.” Il risultato della ricerca di El Mays è una collezione di tre sgabelli personalizzabili - che uniscono materiali diversi come pelle e vetro - che si fanno interpreti dell'eclettico linguaggio architettonico di Napoli, dagli archi romanici a quelli islamici a ferro di cavallo.
Forte del proprio approccio progettuale che combina l’indagine sul campo alla grande curiosità per i materiali, il duo italiano di base ad Amsterdam Faberhama ha invece collaborato con De Negri & Za.Ma, un'azienda tessile storica con sede a San Leucio, un paese famoso per l’antica tradizione di tessitura della seta. “Siamo stati ispirati dalla storia della cittadina”, spiegano i due designer Paola Amabile e Alberto Fabbian, che durante la loro ricerca si sono concentrati sulla nascita di San Leucio - nota anche come Ferdinandopoli - e della fabbrica, pensate dal re Ferdinando IV di Borbone come una sorta di utopia sociale che mettesse al centro i bisogni degli abitanti/lavoratori, ma che al contempo gli permetteva uno stretto controllo sui sudditi. “Cercando di interpretare questa contraddizione, i cui effetti sono ancora visibili oggi nell'identità locale del territorio”, il duo ha quindi concepito un tessuto double face, dal carattere profondamente simbolico, i cui lati sono popolati rispettivamente da baccanti “che riflettono la liberazione degli istinti dalle regole, qui rappresentate dal pattern geometrico” e da bachi da seta “che possono finalmente sfuggire al controllo umano e diventare farfalle libere invece di morire all'interno del bozzolo.”
Infine, conosciuto per i suoi motivi colorati ispirati ai graffiti delle strade di New York, dove vive, l'artista e ceramista venezuelano Reinaldo Sanguino ha collaborato con il laboratorio Ceramiche Fes di Minori per sviluppare una collezione di vasi che esprimono la sua personale esperienza sensoriale nello scoprire il paesaggio della regione Campania.
Appuntamento dunque a Napoli a fine primavera 2019 per scoprire dal vivo queste e altre collaborazioni e approfondire la conoscenza della realtà artigianale campana e del suo potenziale sullo scenario italiano e internazionale.
- EDIT Napoli
- 6-9 giugno 2019
- Napoli