“Il concetto di periferia va esorcizzato e superato” Massimiliano Tarantino, Segretario Generale della Fondazione Feltrinelli, spiega About a city, la manifestazione che nell'ambito della Milano Arch Week, dal 24 al 27 maggio, offre quattro giorni di lecture, talk, dibattiti, spettacoli e proiezioni che hanno come tema Places, ideas and rights for 2030 citizens. Secondo il segretario della Fondazione Feltrinelli ci si deve liberare da un fardello: il concetto di periferia. “Bisogna delocalizzare per ricentrare, riempire i teatri delle aree periferiche”,spiega. About a city ha come tema il cittadino del futuro, “è una manifestazione che fotografa la città, in maniera complessa”. Complessa e non univoca: non ci sono solo gli architetti, non c’è solo la politica, non c'è sola l’accademia, ecco perché il comitato scientifico si compone di elementi necessari a fornire un quadro a tutto tondo: l’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, l’architetto e urbanista Stefano Boeri e il sociologo ed economista Mauro Magatti. About a city unisce il meglio del pensiero accademico portandolo tra la gente: si apre giovedì 24 con la conversazione tra Jacques Herzog e Stefano Boeri.
“About a city”, parla Massimiliano Tarantino della Fondazione Feltrinelli: la periferia va esorcizzata
Quattro giorni di lecture, talk, dibattiti,spettacoli e proiezioni che hanno come tema il diritto alla cittadinanza, la delocalizzazione nelle periferie, la tecnologia e l'ambiente.
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- Olga Mascolo
- 22 maggio 2018
- Milano
Il segretario generale della Feltrinelli cita proprio le parole di Jacques Herzog: “Architecture is architecture, e gli architetti devono interpretare i bisogni di chi abita le città”. Ad anticipare la lecture una sessione a porte chiuse di tavoli di lavoro multistakeholder in un percorso di riflessione avviato durante FeltrinelliCamp, due giorni di workshop con 100 ricercatori da tutta Europa che il 16 e il 17 febbraio scorsi si sono confrontati sul tema degli studi urbani. L’invito per il segretario della Fondazione Feltrinelli - dice di avere “investito emotivamente” nel progetto- è rivolto in questo senso alla politica, “dovrebbe uscire dalla retorica dell’ascolto, e tenere un doppio registro: uno per ascoltare veramente le comunità, l'altro per fare valere le competenze”. E le comunità, da canto loro, “devono reagire con orgoglio: dal basso devono venire più soluzioni”. Proprio per questo il programma si compone anche di un incontro sulle periferie. Domenica 27 maggio una mattinata propone il tema dal titolo “Pratiche di luoghi, segni di comunità oltre le periferie, per un futuro di città che apprende” nell’ambito del progetto L’adolescenza delle città e in collaborazione con SUPER Il festival delle periferie. Alle 18.30, ospite lo scrittore milanese Alberto Rollo, in un incontro dedicato alla ricostruzione storica e alla trasformazione della città di Milano.
Anche i flussi migratori sono un tema, ma Tarantino ha le idee chiare: “una città come Milano è meticcia, internazionale, contano le competenze, il valore, non le provenienze geografiche o le religioni”. E proprio per questo la politica dovrebbe essere “liquida, in modo molto laico, dovrebbe riuscire a staccarsi dalle esigenze strettamente territoriali”. Ecco che si aggiunge al programma la giornata di venerdì 25 maggio, aperta alla riflessione sulle forme di urbanità inclusive e democratiche che garantiscano l’accesso alla dimensione civica e di cittadinanza. Approfondiscono il tema alle ore 10, Oren Yiftachel, professore di Geografia politica alla Ben Gurion University in Israele, Andreas Philippopoulos-Mihalopoulos, direttore del centro di ricerca Westminster Law & Theory Lab di Londra, conclude alle ore 12.15 la lecture di Salvatore Settis. Nella città del futuro non mancano le tecnologie, che sono, sempre secondo Massimiliamo Tarantino, “fattori straordinariamente abilitanti perché permettono e facilitano l'integrazione di alcune parti della società, come gli over 60”. L'intero programma è sul sito della Fondazione Feltrinelli, ma tutte le sere si finisce con musica, cinema o teatro. L’intero programma è sul sito della Fondazione Feltrinelli, ma tutte le sere si finisce con musica, cinema o teatro. Questo perché, conclude il segretario, “non c'è cultura alta o cultura bassa, ma cultura utile che non è solo intrattenimento”.