La mostra presenta solo un aspetto di queste trasformazioni territoriali: la costruzione di campi controllati militarmente, soprannominati centres de regroupement, nelle aree rurali algerine. Questi spazi sono la risultante della creazione di zone proibite – zone senza legge – e hanno generato massicci trasferimenti forzati della popolazione algerina. Le unità militari speciali chiamate Sections administratives spécialisées supervisionavano l’evacuazione delle zone proibite, la deportazione della popolazione, la costruzione di campi e costruzioni temporanee, la conversione di campi permanenti in villaggi, il monitoraggio dei civili. L’obiettivo era quello di isolare la popolazione algerina dall’influenza dei combattenti per la liberazione nazionale e impedire un possibile supporto psicoloogico e morale.
fino al 3 giugno 2017
Discreet Violence: Architecture and the French War in Algeria
a cura di Samia Henni
ETH Zürich
Stefano-Franscini-Platz 5, Hönggerberg