A cinque anni dalla sua nascita, lo spazio Nonostante Marras si consacra, quindi, come luogo di sperimentazione multidisciplinare: galleria, atelier, biblioteca, giardino, bottega, show room, ristorante; un luogo progettato da Marras su misura per sé, che si pone rispetto a Milano con la stessa lateralità con cui è posta la Sardegna rispetto all’Italia. E non è un caso che Marras, nei suoi luoghi di appartenenza, Alghero e Sardegna, individui gli elementi essenziali di una poetica fatta di luce, vento, nuvole, raggi di sole e del loro riflesso sul mare.
Da queste premesse nascono le Orfanelle, creature luminose che occupano lo spazio espositivo e che, con leggiadria, animano 80 sottovesti. Esibiti tra messa in scena teatrale, allestimento espositivo e performance artistica, questi abiti sospesi danno vita a coni luminosi, entità velate di luce delicata e soffusa.
Alla continua ricerca di una bellezza piena di contaminazioni geografiche, di forma e materia, il lavoro di Marras si determina nell’idea di “montaggio”: assemblaggi liberi e autonomi di frammenti che nell’insieme definiscono opere dotate di precise, inesorabili e sublimi attrazioni.
Marras è alla ricerca dell’imponderabile e lo fa attraverso una concatenazione pura di associazioni e contrasti; un approccio molto vicino a quello condotto dai fratelli Campana, che si compie nel riuso e nel recupero di materiali e tradizioni popolari. Un incontro, quindi, quasi inevitabile che dà vita a un’installazione luminosa composta da telai da ricamo sospesi nell’aria; opere che sembrano instaurare un legame di continuità con l’arte di Maria Lai, riferimento imprescindibile e costante di Marras. Ed ecco i Retratos Iluminados, 35 lampade realizzate con l’obiettivo di far conoscere e salvaguardare la manualità e l’artigianato brasiliano; si tratta di volti cuciti con fili colorati che corrispondono ai ritratti delle stesse ricamatrici appartenenti alle comunità delle favelas di Sergipe e Alagoas.
Parallelamente a questa installazione Marras e i Campana presentano una variante realizzata a “sei mani”: sono i Bandidos Iluminados, ritratti di noti fuorilegge o di banditi sardi cuciti con il filo nero e rifiniti con innesti di tessuti e scarti di vecchie giacche e camice. Un lavoro che evoca alcune collezioni dello stesso stilista: “Laboratorio”, modelli di abiti realizzati con applicazioni di ricami realizzati da maestranze legate alla tradizione delle ricamatrici di corredi e “Serie limitata”, collezione fatta di pezzi vintage e abiti recuperati, smontati, rimodellati e ricamati.
Una poetica del frammento, dunque, sembra compiersi in questa molteplice installazione dove arte, design e moda si fondono in un’opera unitaria tra luce e ombra, tra tradizione e innovazione, tra presenza e assenza, tra affinità e conflitto.
3–9 aprile 2017
Nonostante Marras
via Cola di Rienzo, 8 Milano