La mostra al MACRO di Roma è caratterizzata da rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali.
Anish Kapoor torna a esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, con una mostra negli spazi del MACRO a Roma. Curata da Mario Codognato, la mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.
La mostra sarà caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.
Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora. L’arte funge da mediatrice tra l’essenza del mito e la sua rappresentazione, tra la sua intercambiabilità e continuità nel tempo e la contingenza della contemporaneità, tra il cammino individuale nella terra incognita della vita e l’esperienza collettiva, tra immanente e trascendente.
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Anish Kapoor, veduta dell'installazione al MACRO, Roma, 2016
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Anish Kapoor, veduta dell'installazione al MACRO, Roma, 2016
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Anish Kapoor, veduta dell'installazione al MACRO, Roma, 2016
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Anish Kapoor, veduta dell'installazione al MACRO, Roma, 2016