Dagli scatti dei frammenti intatti degli scafi accatastati nel cimitero delle barche di Lampedusa, Jacopo di Cera trae paesaggi senza confine, metafore del viaggio dell’uomo.
Il fotografo milanese Jacopo di Cera, convoglia in 30 immagini l’emergenza sociale dell’immigrazione, all’interno del circuito off di Les Recontres d’Arles presso la Mamo Temporary Gallery. Fino alla fine del mare narra della terra nel sud della Sicilia, Lampedusa, fatta di contraddizioni, di sofferenza, di approdi e di speranza.
Centro del Mediterraneo, Lampedusa è una terra di passaggio che in qualche modo rappresenta tutta l’umanità. Un’umanità in continuo cambiamento, in continuo movimento. Un’umanità in cerca di una nuova, dovuta opportunità. Dagli scatti dei frammenti intatti degli scafi accatastati nel cimitero delle barche di Lampedusa trae paesaggi senza confine, sfumati, metafore di un viaggio che rende le identità individuali colori amalgamati che perdono la loro vera essenza per mutarsi in un mare astratto.
In questo suo nuovo lavoro l’autore vuole raccontare attraverso forme e cromatismi l’errare dell’uomo, in una serie di immagini stampate in alta definizione direttamente su pezzi di legno prelevati in parte dal cimitero della barche di Lampedusa. Il legno è il materiale-simbolo di questo movimento, di questo viaggio. È il traghettamento verso un’altra dimensione, verso una seconda occasione.