Serial Plank di Francesco Faccin è una collezione di arredi che nasce dalla ripetizione di un’asse in bronzo. La mostra alla Fonderia Artistica Battaglia ne racconta metodo e processo. #MDW2016
“Bronzification” è la mostra che racconta, attraverso sei arredi in bronzo disegnati da Francesco Faccin, il meccanismo del sistema Terzista Editore.
Serial Planks è una collezione di arredi che nasce dalla ripetizione di un’asse in bronzo con la quale è possibile progettare e comporre infinite forme. Da un’asse madre di legno di larice lunga 150 cm e larga 7 cm, si realizza uno stampo per replicare all’infinito assi di bronzo uguali a se stesse ma ogni volta diverse per via del processo manuale, antico, dove l’imperfezione diventa valore. Francesco Faccin con questo progetto ha reso la ripetizione, azione solitamente usata nel sistema industriale, un metodo applicabile nel campo artistico.
“Bronzification” esprime un passaggio di stato, movimento e azione. È un progetto del processo e non della forma. In netta contrapposizione la nobiltà del materiale bronzo con l’austerità dell’asse di legno, modulo base del costruire dalla notte dei tempi.
La collezione Serial Planks è realizzata da Fonderia Artistica Battaglia e disegnata da Francesco Faccin. Il progetto è una esclusiva di Nilufar gallery: un tavolo e una consolle realizzati su misura con il metodo Serial Planks saranno esposti presso il Nilufar Depot durante il Salone del Mobile.
Spiega Francesco Faccin: “Nel 2014 sono stato invitato da Fonderia Artistica Battaglia a ideare un progetto capace di aprire nuovi campi di applicazione per il bronzo e il processo della cera persa. L’obbiettivo era quello di raggiungere e attrarre un settore in crescita come quello del Design-Art. Come direttore artistico mi sono concentrato nel creare un diverso modus operandi tra designer e fonderia volto a scardinare le logiche di dipendenza tra designer/produttore/gallerista e lavorando su un sistema di equilibri più paritari dove ogni figura coinvolta potesse avere un ruolo centrale. Nasce Terzista Editore.”
“Terzista Editore” è un ossimoro. Il terzista per definizione lavora per conto terzi, ha delle competenze specifiche e le mette a disposizione di chi ne ha bisogno senza discutere o entrare nel merito delle qualità progettuali del lavoro portato dal cliente. L’Editore invece ha una visione, sceglie il proprio “cliente” e investe su di lui credendo fermamente che quell’investimento ritornerà in termini di immagine e guadagni. Questa è la chiave del progetto “Terzista Editore”. La Fonderia in una prima fase (“Editore”), seleziona e invita il designer a ideare un progetto in fusione a cera persa. Il designer è quindi libero di progettare senza avere un committente nè un brief specifico. La fonderia investe nella realizzazione del primo prototipo e offre supporto tecnico al progettista in tutte le fasi dello sviluppo. Una volta realizzato il primo pezzo il designer potrà presentarlo ad una galleria che avrà il vantaggio di poter procedere con una prima tiratura di pezzi senza i normali investimenti di sviluppo e prototipazione. A questo punto si entra nella seconda fase (“Terzista”), dove la fonderia torna nel proprio ruolo usuale continuando la produzione conto terzi rispondendo agli ordini della galleria.