Alla prima tipologia d’intervento appartengono sia le riflessioni sull’evoluzione tridimensionale della casa, che rileggono in chiave contemporanea la preziosa lezione del Raumplan elaborata da Adolf Loos agli inizi del XX secolo, sia le continue attenzioni rivolte ad aspetti quali il rapporto tra interno ed esterno, il dimensionamento delle aperture, l’accostamento di materiali difformi.
Alla seconda, le combinazioni apparentemente casuali tra mobili d’epoca o su misura, eccezionale testimonianza della via italiana alla costruzione della casa borghese d’inizio novecento che si trascina fino agli anni Cinquanta, e icone del made in Italy calate in realtà con precisione chirurgica in questi stessi ambienti, a dimostrare come sia possibile raggiungere l’equilibrio tra antico e moderno – teorizzato da Ernesto Nathan Rogers, maestro di Vico Magistretti – anche nel campo dell’architettura d’interni.
L’attenzione è focalizzata su nove appartamenti, che saranno presentati in tre diverse fasi di quello che è stato immaginato come un work in progress: un’esposizione in divenire, che mantenendo salde le categorie d’interpretazione critica dei singoli progetti, mostra al pubblico declinazioni specifiche di ciascuna di esse rinnovandosi, durante l’anno di apertura, per tre volte con nuovi inediti materiali esposti a rotazione.
dal 24 marzo 2016 al 18 febbraio 2017
Interni Milanesi
Architetture domestiche di Vico Magistretti
a cura di Vanni Pasca con Manuela Leoni
allestimento di Francesco Librizzi Studio
ricerche d’archivio a cura di Margherita Pellino
grafica a cura di Bunker
traduzioni a cura di Steve Piccolo
Fondazione studio museo Vico Magistretti
via Vincenzo Bellini 1, Milano