Architetture per lo Sport

Ventidue progetti e altrettante storie costruiscono la mostra del MAXXI dedicata alla ricerca di Pierluigi Nervi sugli impianti sportivi, in Italia e nel mondo.

Pier Luigi Nervi con William and Tazewell&Associates, Sport Arena nel Cultural and Convention Center di Norfolk (USA) (1965-71). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI
Stadi dalle strutture innovative, trampolini che sono diventati icone, centri sportivi con cupole di cemento che sembrano merletti, nella lunghissima carriera di Pier Luigi Nervi la ricerca sugli impianti sportivi è un filo rosso mai interrotto.
Dal primo stadio realizzato a Firenze nel 1929 al Kuwait Sports Centre del 1968, 22 progetti e le loro storie costruiscono la mostra “Pier Luigi Nervi. Architetture per lo Sport” a cura di Micaela Antonucci con Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti dell’Università di Bologna.
Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini, Palazzo dello Sport all’EUR a Roma (1955-59). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI
In apertura: Pier Luigi Nervi con William and Tazewell&Associates, Sport Arena nel Cultural and Convention Center di Norfolk (USA) (1965-71). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI. Sopra: Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini, Palazzo dello Sport all’EUR a Roma (1955-59). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI
Il percorso – organizzato secondo una successione cronologica – si apre con una successione di pannelli fotografici su cui vengono riportati i principali progetti di Nervi dedicati a impianti sportivi, gli stessi pannelli che erano attaccati alle pareti dello Studio Nervi al fine di illustrare il suo lavoro ai committenti pubblici e privati: tra questi anche due ingrandimenti dei francobolli realizzati nel 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma con il Palazzo e il Palazzetto dello Sport.

La prima sezione della mostra Sperimentazioni e innovazioni (1929/49) racconta il processo che ha portato alla realizzazione dell’innovativo metodo costruttivo dell’ingegnere, in cui spicca il progetto dello stadio fiorentino Giovanni Berta (1929 – 32) punto di partenza di una sistematica ricerca tecnica e progettuale e svolta cruciale che lo proiettò nel dibattito architettonico italiano e internazionale.

Ma sono gli anni del secondo dopoguerra – quelli affrontati nella sezione Campione del cemento (1950/60) – che sanciscono il successo di Nervi con una serie di opere in cui l’invenzione formale è strettamente connessa alla capacità costruttiva; tra queste lo stabilimento balneare Kursaal al Lido di Ostia (1950) simbolo della rinascita degli anni Sessanta con il suo iconico trampolino, e le opere realizzate per le Olimpiadi di Roma del 1960: il Palazzo dello Sport, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio.

Pier Luigi Nervi e Annibale Vitellozzi, Palazzetto dello Sport a Roma (1956-57). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI
Pier Luigi Nervi e Annibale Vitellozzi, Palazzetto dello Sport a Roma (1956-57). Collezione MAXXI Architettura. Archivio Pier Luigi Nervi. Courtesy Fondazione MAXXI

Insieme ai progetti è esposto anche un interessante album fotografico, l’Album 19, che contiene una vastissima collezione di provini: da chiese gotiche e rinascimentali a macchine da scrivere, da studi ottici a fusoliere di aerei, immagini che servivano a Nervi come suggestione e spunti di studio.

L’ultima parte della mostra Dall’Italia al mondo (1961/79) comprende soprattutto progetti realizzati all’estero dall’Europa agli Stati Uniti, dal Sudamerica al Sudafrica, dall’India al Medio Oriente tra cui il Good Hope Center di Cape Town - Sud Africa (1964 – 80) una delle opere internazionali più significative dello Studio Nervi, sia per le dimensioni e le caratteristiche tecniche – all’epoca si tratta della cupola di cemento più grande al mondo – sia per il suo significato politico e simbolico – si tratta infatti del primo impianto sportivo multirazziale realizzato in piena apartheid, che non prevedeva percorsi separati tra bianchi e neri. Al centro della sala una proiezione su uno schermo tondo fissato al soffitto mostra tre straordinarie cupole “plissettate” o “nervate” realizzate da Nervi che sono diventate nel corso della sua carriera una cifra stilistica unica, la sua “firma architettonica” in Italia e nel mondo: il Palazzetto dello Sport a Roma (1956 – 59), il Palazzo dello Sport all’EUR (1955 – 59) e il Cultural and Convention Center a Norfolk, Virginia USA (1965 – 71).

In occasione della mostra il MAXXI Architettura presenta la pubblicazione dell’inventario dell’archivio Pier Luigi Nervi: risultato di un decennio di complessi lavori di ordinamento dell’archivio, strumento di lavoro e punto di partenza per future ricerche, quello di Pier Luigi Nervi è il primo degli Inventari del Centro Archivi, che fa parte di una sezione specifica all’interno della collana editoriale Quaderni del Centro Archivi del MAXXI Architettura.

dal 5 febbraio al 2 ottobre 2016
Pier Luigi Nervi. Architetture per lo Sport
a cura di Micaela Antonucci con Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti
MAXXI
via Guido Reni 4A, Roma

Ultime News

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram