Questo mese Domus pubblica i progetti del Garage Museum di OMA a Mosca; la biblioteca di Toyo Ito & Associates a Gifu in Giappone; una casa dei fratelli Aires Mateus a Lisbona e il complesso di edilizia sociale di Sergio Pascolo Architects in Germania.
Artek celebra gli 80 anni dalla sua fondazione e Domus ripubblica il testo che Aalto scrisse per la rivista nel 1947 dove spiega quel che aveva in mente quando fondò lo storico marchio. Patricia Urquiola racconta i suoi principali strumenti di lavoro: curiosità, ossessioni, attenzione per tutto quello che ci circonda. Making Africa, la mostra in tre tappe di Vitra Design Museum fa il punto sul design come strumento di cambiamento per l’intero continente.
Domus sceglie tre momenti dell’offerta culturale di questo mese: a Milano, con la mostra di Giotto a Palazzo Reale, al Guggenheim di New York per la prima retrospettiva americana di Burri, a Roma con l’opera dell’inglese Richard Wright alla Galleria Gagosian.
La MOME – Università d’arte e progettazione Moholy-Nagy di Budapest, antica università dove studiò László Moholy-Nagy, è ancora oggi guidata dal pensiero olistico e totalizzante del Bauhaus mentre il rilancio delle tradizioni artigianali resta una delle componenti chiave delle attività. Il corso diretto da oltre vent’anni da Paul Robbrecht, alla facoltà di Architettura della KU Leuven, campus Sint-Lucas di Ghent è strutturatro come un luogo di scambio e discussione su diversi temi con l’obiettivo di valorizzare la natura empatica della cultura architettonica.
La Osaka di Tadao Ando è il Feedback di questo mese: una città che sta vivendo una grave crisi economica e politica ma che nonostante questo ha una struttura urbana, frutto di un ridisegno del XIX secolo, che continua a essere solida.
Nell’Elzeviro Franco Farinelli sostiene che “per comprendere la logica della globalizzazione che avanza, una delle cose più utili è guardare con attenzione i nostri antichi edifici, per tornare ad apprenderne l’attualissima, urgente lezione”.