Il progetto di Marco Zanuso Jr., Giuseppe Raboni e Francesco Dondina per le biglietterie per Expo 2015 riveste la superficie delle strutture prefabbricate con un materiale composito a base di cemento e fibra di legno sul quale saranno realizzate delle sagome ritagliate in corrispondenza delle singole postazioni.
Un alfabeto per Expo
Zanuso Jr., Raboni e Dondina hanno pensato a una sorta di alfabeto universale senza tempo, che trae ispirazione dal logo Expo 2015, per accogliere i visitatori di tutto il mondo.
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- 09 luglio 2015
- Milano
Le sagome ritagliate hanno forme diverse e traggono ispirazione dal logo Expo 2015, in particolare dalle lettere alfabetiche e dai numeri che lo compongono. Ciascuna lettera è stata scomposta nelle sue parti da cui derivano forme primarie come cerchi, quadrati, triangoli ma anche rettangoli e semicerchi.
L’idea è quella di dare vita a un sistema iconico originale senza alcuna necessità di declinare l’ormai noto logotipo ma semplicemente di citarlo. Il linguaggio che anima il progetto non è didascalico ma evocativo. Il risultato è una scrittura immaginaria dalle forme archetipe. Una configurazione di segni che è al tempo stesso antichissima e contemporanea. Ogni sagoma è stata disegnata su di una base modulare quadrata di 80 x 80 cm. ed è stata studiata per garantire la massima funzionalità sia per il pubblico che per gli operatori addetti al servizio di biglietteria. Al di sopra delle finestre sagomate vi sono dei numeri anch’essi “bucati”, affiancati da display per la comunicazione delle varie informazioni di servizio, in corrispondenza di ciascuna postazione.
Sul fronte della copertura, le scritte Biglietteria / Ticket si alternano in sequenza lungo tutta la lunghezza del fronte prospettico. Le lettere sono anch’esse bucate e sono composte in Helvetica Neue Bold, il più lineare e neutrale dei caratteri tipografici.
Per accentuare l’idea del pieno e del vuoto si è pensato di realizzare degli inserti attorno alle forme sagomate e bucate, con la tecnica del rilievo e dell’impressione poi verniciate con colori primari. L’effetto finale è quello di una sorta di alfabeto universale senza tempo creato per accogliere i visitatori di tutto il mondo.