La casa è un vecchio edificio in pietra costruito a forma della lettera ebraica Chet, che circonda un cortile interno. Nel suo layout originale è distribuita su cinque livelli: la cantina, tre piani residenziali e gli spazi esterni in copertura. Il concept di progetto è in equlibrio tra conservazione e rinnovamento, tra interno ed esterno e tra pubblico e privato.
Il cortile è uno spazio esterno che ha la funzione di spazio pubblico centrale, mentre gli spazi periferici funzionano come ambienti privati.
Henkin Irit & Shavit Zohar hanno iniziato il progetto con una complessa fase di documentazione e di conoscenza sui vari aspetti formativi e materiali del sito. Dopo questa fase, sono stati consolidati la pianta e le diverse sezioni. La casa ha una sezione verticale impressionante, con le due masse adiacenti al cortile collegate da un ponte leggero in acciaio e legno.
Il programma funzionale comprende cucina, salone e zona pranzo al piano terra. Il piano inferiore ospita, oltre alla cantina, uno spazio giochi per i nipoti dei proprietari. Al livello intermedio è collocata una stanza per gli ospiti con un bagno e una doccia e la zona notte è distribuita al piano superiore. Tutto lo spazio è organizzato dal ponte che porta alle due diverse ali della casa, collegate anche da balconi e spazi esterni.
Il livello superiore è costituito da un grande balcone che si affaccia sul paesaggio, con una splendida vista del monte Meron.
Reflection House, Safed, Israele
Tipologia: casa unifamiliare
Architetti: Henkin Shavit Architecture & Design
Area: 150 mq
Completamento: 2015