La sua peculiarità è creare modelli che “si basano su qualcosa di riconoscibile, ma hanno dettagli o elementi sorprendenti con una certa aggressività e unicità”. “Con Umami volevo creare dei tessuti che riflettessero il modo in cui scegliamo un capo di abbigliamento”, ci racconta Louise allo stand Kvadrat.
“I colori che ho scelto si ispirano a quelli dalla natura scandinava e dalle tavolozze sfumate dell’artista danese Vilhelm Hammershøi. Per sviluppare questo progetto ho passato giornate intere a immergermi nei suoi colori, è stata una delle parti più sorprendenti e piacevoli del lavoro studiare le sue incredibili sfumature di grigio. Ho cercato di realizzare un tessuto all’apparenza ‘semplice’, molto normale, ma che, guardato più da vicino, rivela una trama e contrasti inaspettati. Il dieci per cento di poliestere che contiene questo tessuto (il 90 per cento è lana) gli dona una certa brillantezza e forza; è tessuto con tre differenti tecniche, in una fabbrica di Manchester”.
La seconda collezione presentata, Ace, presenta le stesse caratteristiche di understatement dietro le quali si celano, in questo caso, l’utilizzo di poliestere riciclato ricavato da bottiglie di plastica trasformate in filamenti riutilizzabili – un processo che è molto più efficiente sul piano energetico rispetto al poliestere vergine e riduce l’uso di risorse naturali – e un motivo grafico a quadretti che ricorda l’abbigliamento sportivo.
“Le pieghe pesanti che assume questo tessuto quando appeso”, continua, “richiamano alla mia mente associazioni con la tenda di velluto classica, che ha una tavolozza dei colori dalle sfumature intense, audaci e sorprendenti. Ho voluto proporre una rivisitazione delle tende di velluto. La sua resistenza lo rendono molto adatto anche a soluzioni contract”.
14–19 aprile 2015
Kvadrat
Salone del Mobile
Padiglione 16, Stand C40