Tom Dixon: Accessories

Tom Dixon lancia una serie di nuovi pezzi decorativi e di cancelleria ispirati all’eredità britannica e dall’estetica minimale e scultorea, per la tavola e l’ufficio contemporaneo.

Ispirandosi all’eredità britannica e a un’estetica minimale e scultorea, l’ultima collezione di Tom Dixon comprende grandi vasi di vetro con dettagli di rame dipinto a mano e cofanetti in fusione di ferro con coperchi in cristallo.

La collezione di articoli di cancelleria, in costante aggiornamento, si amplia con una serie di penne placcate in rame, portapenne e contenitori. Una collezione di pezzi minimalisti e robusti progettati per il topo da biblioteca o lo scrittore prolifico.

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Tom Dixon, Cube. Una serie di pezzi minimalisti, parte di una collezione in rapida evoluzione. Spogliato del superfluo, Cube è realizzato in lega di zinco e rifinito con una lastra di rame. Sono oggetti robusti per l’ufficio contemporaneo o lo studio sofisticato, La famiglia include una cucitrice, un portaoggetti, una penna e un dispenser di nastro adesivo

Tom Dixon, Trove. Una serie di contenitori in ghisa con coperchi di vetro pressato. Trove è un’audace dichiarazione che può trasformare un tavolo o una scrivania. Più che un accessorio decorativo è un manufatto multifunzionale design che ricorda uno scrigno

Tom Dixon, Tank vases. Una serie di vasi dalle dimensioni generose realizzati in vetro soffiato trasparente con dettagli in rame dipinto a mano. Il logo è sabbiato sulla base di ogni pezzo. Le sagome forti sono perfetti per il gambo lungo delle rose, ma anche per piccoli mazzi o fiori più grandi e sono progettate per creare un’architettura sul tavolo

Accessori e cancelleria
Design: Tom Dixon

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Progettato da Mario Marenco, questo capolavoro del design italiano, fa scuola da più di cinquant'anni.

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Tom Dixon: Accessories

Tom Dixon lancia una serie di nuovi pezzi decorativi e di cancelleria ispirati all’eredità britannica e dall’estetica minimale e scultorea, per la tavola e l’ufficio contemporaneo.

L'ultima collezione di Ethimo è una questione di intrecci

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