
Per poter realizzare un grande volume con un budget limitato si è deciso di utilizzare una struttura in legno con tetto a due falde: questa conformazione, tuttavia, in genere comporta l’uso di travetti orizzontali, che avrebbero ridotto l’altezza libera richiesta per i servizi fotografici.
Seguendo semplici regole geometriche, il tetto è stato così distorto in una forma asimmetrica multi-sfaccettata. Tre travi di colmo in corrispondenza delle piegature supportano la struttura del tetto, eliminando la necessità di qualsiasi elemento orizzontale che possa compromettere l’altezza della stanza.
Le travi di colmo sono costituite da tronchi, scelti per la loro capacità di accogliere il complesso assemblaggio di travetti in legno ai vari angoli. I pannelli in policarbonato traslucido che rivestono le pareti esterne rivelano la struttura.

Come quelli degli artisti, anche gli studi fotografici richiedono molta luce. La luce solare diretta crea contrasti troppo forti che si tradurrebbero in ritratti innaturali. Una combinazione di aperture a 45 gradi e di un lucernario lascia penetrare dall’alto una luce diffusa con due diverse angolazioni.
Le ampie finestre sul lato affacciato sul rigoglioso giardino fanno sì che gli interni, anche se racchiusi, siano sempre luminosi e sfumano i confini architettonici tradizionali.

Light sheds, Kanagawa, Giappone
Tipologia: studio fotografico
Architetti: FT architects (Katsuya Fukushima, Hiroko Tominaga)
Area: 33 mq
Completamento: 2014

Il salotto va en plain air
Pedrali presenta una collezione di imbottiti outdoor pensata per trasformare gli spazi esterni in estensioni eleganti e funzionali degli interni.