La polvere domestica è comunemente percepita come sporca, invadente e ripugnante. Sappiamo bene come la polvere secca e grigia sia costituita da minuscole particelle e materiali residui che si raccolgono sulle superfici o vengono trasportati nell’aria.
Questioni di polvere
Con Dust Matters, Lucie Libotte vuole trasmettere il valore della polvere come indicatore ambientale, capace di riflettere la nostra vita quotidiana e tracciare il nostro viaggio nel mondo.
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- 19 novembre 2014
- Londra
Viene spesso associata ad ambienti trasandati e trascurati, mentre un ambiente pulito viene normalmente considerato come civile e corretto.
Concentrandosi sulla sfera privata dell’individuo, Lucie Libotte ha raccolto campioni di polvere da varie abitazioni, osservandone e analizzandone le diverse componenti. Il valore fisico di tali componenti si è scoperto essere considerevole.
Questo valore si traduce in un insolito strato di rivestimento su oggetti in ceramica. Usando la tecnica “Dust matters”, la designer ha creato una gamma di vasi su misura, che consentono di visualizzare i diversi ambienti campionati e raccontano la storia della loro provenienza.
“Dust Matters non è sicuramente un progetto concluso. Per il suo ulteriore sviluppo, sarei interessata a trovare uno spazio non solo per lavorare, ma che possa anche influenzare la realizzazione di nuovo corpo di lavoro. Questo mi permetterebbe di creare un pezzo di design che si riferisce a quello spazio, sia per quanto riguarda le proprietà della polvere sia la narrazione storica legata all’impostazione”, dice Lucie Libotte.
Dust Matters
Design: Lucie Libotte