Le opere create da Daniel Buren occupano rispettivamente i 1500 metri quadri della f acciata vetrata del MAMCS e i 600 metri quadri dello spazio espositivo temporaneo. Il progetto si compone di due parti strettamente complementari tra loro e, in entrambi i casi, offre ai visitatori la possibilità di riscoprire l’architettura e gli spazi espositivi del museo sotto una nuova luce.
Comme un jeu d’enfant
La mostra “Comme un jeu d’enfant, work in situ” presenta due nuove opere create da Daniel Buren per il Strasbourg Modern and Contemporary Art Museum.
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- 22 agosto 2014
- Strasburgo
Sull’aggetto vetrato e sulle grandi finestre che costeggiano la navata del MAMCS, Buren prosegue l’approccio in situ che caratterizza la sua opera dal 1968. L’architettura del museo (progettato da Fainsilber studio) è vista e compresa per ciò che è, e la proposta di Buren consiste nell’allargare lo spazio. Questo si realizza attraverso il suo lavoro sui valori luminosi e cromatici, modificati con l’uso di pellicole colorate apposte direttamente sul vetro. Questo aggiunge ai 25 metri di altezza della navata un effetto sorprendente, alterando radicalmente la nostra visione della facciata iconica del museo vista dal di fuori, così come la percezione dello spazio interno.
Nello spazio espositivo, completamente svuotato per l’occasione, è stato costruito un paesaggio architettonico su un piano regolare di tre piazze, con un centinaio di componenti in legno dipinto attraverso le quali il visitatore può passeggiare. I moduli geometrici (cubi, cilindri, piramidi o archi) sono disposti simmetricamente nella stanza, come un gigante gioco di costruzioni. I componenti installati nella prima metà della stanza sono lasciati in bianco, mentre i restanti creano un gioco cromatico. L’alternanza delle strisce larghe 8,7 centimetri, emblematiche del lavoro dell’artista, è discreta ma visibile all’interno dei moduli a forma di arco. La sala è divisa longitudinalmente da una passerella, segnalata da strutture alte oltre 6 metri e scavate nel centro da un “occhio”, che sembra un telescopio gigante.
Con questa doppia mostra Daniel Buren ha realizzato installazioni site-specific che combinano la comprensione di una struttura esistente con una proposta architettonica e scultorea. La mostra è accompagnata da un catalogo con una selezione di opere che, dal 1971 ad oggi, sono state strettamente legate all’architettura. Esso comprende un testo di Marie-Ange Brayer e un recente scambio tra Daniel Buren, Patrick Bouchain, Joëlle Pijaudier Cabot e Estelle Pietrzyk.
fino al 4 gennaio 2015
Daniel Buren
Comme un jeu d’enfant
a cura di Joëlle Pijaudier Cabot e Estelle Pietrzyk
Strasbourg Modern and Contemporary Art Museum
1 place Hans Jean Arp, Strasbourg