Edelkoort spiega questo fenomeno emergente: "Attraverso umili oggetti di uso quotidiano ci si può collegare a un luogo diverso, un altro momento o uno stato alternativo della mente. Anche i nostri smartphone e tablet possono pertanto essere considerati feticci. Dopo tutto, la parola 'feticcio' proviene dall'Africa occidentale, dunque contiene un aspetto più primitivo, e l'attuale mania per l'Africa è prevedibile; e nel colore il marrone al posto del nero. "
Il movimento contemporaneo del feticcio nel design e nella moda anticipa gli oggetti che diventeranno ritualizzati, stratificati con un'altra forza o energia – incorporando in essi un'anima.
Edelkoort spiega come il design possa acquisire un anima: "Non è più solo un ricordo del passato, l'animismo diventerà un'apertura verso il futuro. Un sistema di credenze che ci permette di individuare la presenza dello spirito in un processo, l'aura in un oggetto, e un'anima nel design. L'energia per adorare e abbracciare molteplici fonti di ispirazione, per sovrapporre ibridi e mobilità, araldo di un mondo che diventerà pertanto più nomade. L'esperienza è il messaggio, e la strada del futuro annuncia la promessa di una trasformazione ".
Fetishism
a cura di Lidewij Edelkoort e Philip Fimmano
Via Ventura 15, Milano