La collezione di Nathalie Du Pasquier utilizza modelli nuovi e continuativi di American Apparel, sia della linea maschile che di quella femminile, stampati con motivi ispirati al lavoro di Du Pasquier con il collettivo italiano Memphis, fondato a Milano da Ettore Sottsass nel 1981.
Nathalie Du Pasquier
American Apparel ha collaborato con l'artista Nathalie Du Pasquier per creare una collezione di abiti utilizzando stampe ispirate al suo lavoro con il gruppo Memphis negli anni Ottanta.
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- 31 marzo 2014
- Los Angeles
Il Gruppo Memphis, composto da designer e architetti, ha realizzato arredi, tessuti, ceramiche e oggetti in vetro e metallo in stile post-moderno tra il 1981 e il 1987. Il lavoro del gruppo, spesso in laminato plastico, è caratterizzato da un design effimero con decorazioni colorate e forme asimmetriche che spesso alludono a stili esotici.
Ha progettato numerose “superfici decorate” per tessuti, tappeti, laminati plastici, mobili e oggetti di vario tipo. Dal 1987 la pittura è diventata la sua attività principale.
Iris Alonzo, Direttore Creativo di American Apparel: Come hai iniziato a interessarti alle texture?
Nathalie Du Pasquier: Mi sono interessata alle texture e ai pattern nel corso di un anno trascorso in Africa occidentale tra il 1975 e il 1976, ma è solo nel 1979 che ho creato i primi disegni. Volevo solo che qualcuno li comprasse, non mi importava dove sarebbero finiti. Ho presentato a un agente milanese i primi disegni, che si è poi occupato di mostrarli ai clienti. Più tardi, nel 1980, quando avevo 23 anni, mi sono fatta coraggio e ho disegnato i miei primi modelli per i pezzi di George Sowden nella prima collezione Memphis. Disegnare texture è diventato, per alcuni anni, una sorta di abitudine: un linguaggio automatico che avrei voluto applicare a qualsiasi cosa.
IA: Come hai conosciuto Ettore Sottsass? Com’era essere un membro del gruppo Memphis?
NDP: Non ricordo come ho conosciuto Ettore Sottsass. George Sowden (il mio fidanzato) lavorava con lui per Olivetti. Essere un membro di Memphis è stato interessante. Lavorare per Memphis non significava fare un progetto ma proporre e mostrare “possibilità”.
IA: Ti sei formata, nel senso accademico del termine, per fare quello che hai fatto con Memphis, o per quello che stai facendo ora?
NDP: Non ho studiato. Mi sono preparata in un modo diverso: penso che viaggiare, conoscere diverse parti del mondo e ciò che hanno fatto gli altri sia stata una specie di università. Leggevo. Ero curiosa di sapere un sacco di cose. Ho anche studiato ciò che stavano facendo i miei colleghi più anziani, naturalmente. In questo senso studio ancora oggi. La formazione è la parte migliore, in essa c’è speranza e fiducia.
IA: Quali tecniche o mezzi hai usato per realizzare i disegni per la nostra collezione? A cosa si ispirano le forme e i modelli che hai disegnato?
NDP: Per la collezione di American Apparel ho usato la mia tecnica di sempre. Faccio degli schizzi a pastello. Quando ho capito che volevate qualcosa ispirato a Memphis ho ripreso i miei vecchi disegni e ne ho creati di nuovi utilizzando le mia regola usuale per i pattern – semplice e artigianale – il taglia e incolla. Le idee vengono disegnando, è questo che fa un dsegner: pensare con la mano che disegna.
IA: Quali sono i colori con i quali preferisci lavorare? Ci sono colori che non ami?
NDP: Non ho colori preferiti e non ci sono colori che non mi piacciono! A volte sono le combinazioni a non piacermi o i contesti a sembrarmi inadeguati.
American Apparel Summer Collection
Design: Nathalie du Pasquier
Produzione: American Apparel