Prendono forma improvvisamente come un guizzo del pensiero, imprevedibili e irripetibili.
Il materiale scelto – la resina, emblema delle creazioni Pesce – è il trait d’union fra le molteplici discipline che l’artista ha esplorato, fondendole, durante la sua lunga carriera: design, architettura e scultura.
La realizzazione dei gioielli inizia alla metà dei ‘90, venti anni dopo le Industrial Skin, volti incisi su superfici sottili come pelli che rappresentano le sue prime opere in resina.
“La resina è un materiale che può essere impreziosito dalle sue stesse qualità. Per sua natura è flessibile ed elastica, e si adatta al corpo come fosse una seconda pelle”, dice Gaetano Pesce, artista che da oltre trent’anni vive a New York.
I suoi bracciali, le collane e le spille realizzate in resina poliuretanica, si caratterizzano per le trasparenze ambrate e le lamine colorate rosso fuoco, verde smeraldo e azzurro cielo.
La mostra “Gaetano Pesce e i suoi gioielli” è un progetto nato in collaborazione con Adachiara Zevi, presidente della Fondazione Bruno Zevi. In occasione della mostra sarà presentato da Roberto D’Agostino il libro “2002-2012 Gaetano Pesce per la Fondazione Bruno Zevi”.
fino al 30 gennaio 2014
Gaetano Pesce e i suoi gioielli
Studio Stefania Miscetti
Via delle Mantellate 14, Roma