"Cyber-Gardening the City", la recente visiting school dell'Architectural Association a Milano, diretta quest'estate da Claudia Pasquero e Marco Poletto di ecoLogicStudio, architetti e docenti dell'Architectural Association, ha debuttato l'estate scorsa presso lo Spazio FMG per l'architettura, con un laboratorio di dieci giorni. Ha portato studenti di vari paesi nel Parco agricolo Sud della città, dove hanno potuto conoscere cinque cascine di tipo molto differente, parlando con gli agricoltori e analizzandone territorio e strutture. Le motivazioni e gli obiettivi erano chiari: creare nuovi modelli sistemici configurando nuovi prototipi di agricoltura urbana, servendosi dell'ecoarchitettura per favorire la creazione di nuovi schemi urbanistici che rafforzino i valori e la pratica dell'agricoltura e ne siano a loro volta rafforzati.
Gli scenari da prendere in considerazione sono molteplici, non solo quello dell'agricoltura in città, in genere tradizionalmente confinata nelle zone periferiche e negli spazi industriali dismessi (come mette in rilievo l'attuale reinvenzione di Detroit). Milano ha inoltre bisogno di un rapporto migliore con le città minori limitrofe, e perciò tanto più tempestiva appare l'iniziativa di ecoLogicStudio. "Forse il nuovo urbanesimo (il quarto scenario) sta nella scomparsa dei confini della città e nel farsi città della campagna", ritiene Luigi Nefasto, uno degli studenti partecipanti. In effetti alla tavola rotonda conclusiva di "Cyber-Gardening the City", che ha riunito allo Spazio FMG un folto pubblico locale di agricoltori e rappresentanti dei media, il dibattito ha fatto il punto proprio sui modi in cui questa prospettiva progettuale possa essere applicata, al di là di Milano, Claudia Pasquero, Marco Poletto e io.

L'elaborazione da parte degli studenti del modello sintetico proposto (che si fonda, reinventandola, sulla nozione di filiera alimentare) si incentra nella creazione di una prospettiva profondamente innovativa del progetto urbanistico. Per illustrare meglio come abbiano lavorato su questo fertile e nuovo campo d'azione, gli studenti sono stati affiancati da tutor per dare forma scritta a una relazione critica: il loro punto di vista indipendente sugli scenari agrourbani e sulle relative componenti culturali, economiche e tecnologiche contemporanee.
Ognuno dei tre gruppi ha redatto un proprio editoriale alternativo per i lettori di Domus. Leggi i loro report:
cyberRicotta
cyberFrisona
cyberCereal

Tutor: Andrea Bugli, Lucy Bullivant, Immanuel Koh
Comitato scientifico: Luca Molinari e Simona Galateo
Studenti:
cyberRicotta:
Andre Figueiredo (Brasile), Katie McClure (Gran Bretagna), Luigi Nefasto (Italia), Jonathan Su tanto (Indonesia), Ismet Hakan Yarman (Turchia), Hyunjin Yoo (Corea del Sud)
cyberFrisona:
Amaia Arana (Spagna), Elena Fadeeva (Russia), Monisha Prakash (India), Melanie Sugiarti (Indonesia), Beatriz Villahoz Herrero (Spagna)
cyberCereal:
Anita Halim (Indonesia), Daria Sheveleva (Russia), Patricia Silva Ojea (Spagna), Khushboo Sonigera (India), Victoria Eugenia Soto Maga¡n (Spagna)
Forse il nuovo urbanesimo (il quarto scenario) sta nella scomparsa dei confini della città e nel farsi città della campagna.



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