Dorfles e il Kitsch

L'esposizione, curata insieme a Aldo Colonetti, Franco Origoni, Luigi Sansone e Anna Steiner, ospita una rassegna di opere selezionate da Gillo Dorfles per interpretare il concetto di kitsch. Un tema caro al filosofo ed esteta triestino che, attraverso le sue indagini critiche, ha contribuito alla sua definizione a livello internazionale a partire dalla sua famosa pubblicazione del '68 Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto edito da Mazzotta.

Il testo di Dorfles è una vera pietra miliare per la comprensione e l'evoluzione del "cattivo gusto" dell'arte moderna; afferma che alcuni capolavori della storia dell'arte come il Mosé di Michelangelo, la Gioconda di Leonardo sono "divenuti emblemi kitsch perché ormai riprodotti trivialmente e conosciuti, non per i loro autentici valori ma per il surrogato sentimentale o tecnico dei loro valori".

"L'industrializzazione culturale - afferma Dorfles - estesa al mondo delle immagini artistiche ha condotto con sé un'esasperazione delle tradizionali distinzioni tra i diversi strati socio-culturali. La cultura di massa è venuta ad acquistare dei caratteri assai diversi (almeno apparentemente) dalla cultura d'élite, e ha reso assai più ubiquitario e trionfante il kitsch dell'arte stessa".

Gobbetto continua il suo percorso artistico ricco di importanti sponsorizzazioni con la linea Gobbetto Dega Art®, pavimento in resina nei colori del blu e dell'azzurro, realizzato da Mino Longo per l'ultima sala della mostra in cui si trova una vera e propria giostra di oggetti kitsch di artisti anonimi, che sono citazioni e riproduzioni del kitsch di oggi. L'azienda aveva già collaborato per realizzazioni quali "La Montagna di Sale" di Mimmo Paladino di fronte a Palazzo Reale nel 2011 e "Campo Expandido VII" realizzata da Raymundo Sesma per la Mostra d'arte contemporanea Balelatina di Basilea.

fino al 26 agosto 2012
Gillo Dorfles. Kitsch - oggi il kitsch
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano