All'interno dello stretto sito a disposizione, il museo si ritaglia uno spazio ottimale dal punto di vista dell'esposizione collocandosi tra i diciassette alberi preesistenti. Il limite di nove metri di altezza ha inoltre suggerito la realizzazione di un edificio a due piani in cui concentrare il duplice ruolo di museo e centro di orientamento.
Per dare a entrambi i piani un accesso indipendente al percorso principale del campus, gli architetti hanno sfruttato un livello seminterrato, prevedendo una rampa che conduce fino alle due gallerie del museo e un'altra che discende verso il centro di informazioni del campus. In concomitanza con lo spazio dell'ingresso e dell'area lounge con vista, la rampa si comporta anche come un filtro naturale che separa le pareti della galleria dalla luce diretta del sole.
I pezzi sono stati prodotti in una fabbrica nella prefettura di Ibaraki e trasportati a circa 100 km dal sito, appena a nord di Tokyo. A differenza dei piatti pannelli prefabbricati, questi elementi sono stati gettati sul fianco, in modo da mantenere le due superfici frontali estremamente lisce. Delle fessure di circa 30 cm sono state previste nei punti di giuntura, continuando talvolta lungo la sezione verticale e orizzontale del blocco. Questo crea fessure di luce che animano e illuminano i percorsi, trasportando gli spettatori nella 'dimensione fluttuante' delle stampe in mostra.
Progetto architettonico e paesaggistico: Studio SUMO
Team: Sunil Bald + Yolande Daniels (capigruppo), David Huang, Edward Yujoung Kim, Anees Assali, Andrea Leung
Architect-of Record – Obayashi Design Department
Team: Koji Onishi, Project Manager; Nobuki Kobayashi, Project Architect, Setsu Kadota, Yuichiro Nishino
Ingegneria strutturale: MEP Engineer – Obayashi Design Department
Impresa: Obayashi Corporation
Superficie: 650 mq
Realizzazione: dicembre 2011