Studio Sumo di New York ha appena completato l'edificio del Mizuta Museum of Art, all'interno del campus universitario della città di Sakado, nella prefettura giapponese di Saitama-ken. Il museo conterrà una preziosa collezione di Ukiyo-e (xilografie giapponesi) insieme a lavori più contemporanei, forniti dalla scuola e dalla comunità. La natura fragile delle stampe xilografiche richiede un ambiente altamente controllato e isolato. L'edificio è posizionato in un punto molto vicino all'accesso al campus e agisce quindi anche come gateway, mettendo a disposizione dei visitatori ogni sorta di informazione legata alla vita del campus stesso.
All'interno dello stretto sito a disposizione, il museo si ritaglia uno spazio ottimale dal punto di vista dell'esposizione collocandosi tra i diciassette alberi preesistenti. Il limite di nove metri di altezza ha inoltre suggerito la realizzazione di un edificio a due piani in cui concentrare il duplice ruolo di museo e centro di orientamento.
Per dare a entrambi i piani un accesso indipendente al percorso principale del campus, gli architetti hanno sfruttato un livello seminterrato, prevedendo una rampa che conduce fino alle due gallerie del museo e un'altra che discende verso il centro di informazioni del campus. In concomitanza con lo spazio dell'ingresso e dell'area lounge con vista, la rampa si comporta anche come un filtro naturale che separa le pareti della galleria dalla luce diretta del sole.
Studio Sumo: Mizuta Museum of Art
Ritagliandosi uno spazio ottimale tra i diciassette alberi preesistenti e all'interno dello stretto sito a disposizione, il nuovo museo d'arte e centro di orientamento del campus universitario sembra sospeso nel vuoto.
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- 03 luglio 2012
- Sakado
Il termine Ukiyo-e, letteralmente "Immagini del mondo fluttuante", si riferisce al fatto che le stampe ritraggano spesso attori famosi, cortigiane, o scene di viaggio destinate a sollevare lo spettatore e condurlo lontano dalla routine quotidiana della propria vita. Questa nozione è stata tradotta nel progetto architettonico attraverso la tettonica galleggiante della struttura in cemento gettato in opera, che culla le gallerie d'arte al di sopra degli spazi di accoglienza. I sottili fasci di luce che penetrano dalla facciata rimandano alle rappresentazioni grafiche della pioggia presenti nelle numerose stampe tradizionali giapponesi.
I profili a L dei blocchi di calcestruzzo preconfezionato, agganciati al tetto della struttura, fiancheggiano le rampe e formano una sorta di riparo continuo sia verticalmente che orizzontalmente. Ci sono 52 pezzi diversi modellati da un unico stampo; un pannello ogni due giorni per quattro mesi. Ognuno di essi è di circa quattro metri di larghezza, fino a 8,5 metri lungo le verticali, e 11 metri di altezza lungo l'asse orizzontale.
I pezzi sono stati prodotti in una fabbrica nella prefettura di Ibaraki e trasportati a circa 100 km dal sito, appena a nord di Tokyo. A differenza dei piatti pannelli prefabbricati, questi elementi sono stati gettati sul fianco, in modo da mantenere le due superfici frontali estremamente lisce. Delle fessure di circa 30 cm sono state previste nei punti di giuntura, continuando talvolta lungo la sezione verticale e orizzontale del blocco. Questo crea fessure di luce che animano e illuminano i percorsi, trasportando gli spettatori nella 'dimensione fluttuante' delle stampe in mostra.
Mizuta Museum of Art
Progetto architettonico e paesaggistico: Studio SUMO
Team: Sunil Bald + Yolande Daniels (capigruppo), David Huang, Edward Yujoung Kim, Anees Assali, Andrea Leung
Architect-of Record – Obayashi Design Department
Team: Koji Onishi, Project Manager; Nobuki Kobayashi, Project Architect, Setsu Kadota, Yuichiro Nishino
Ingegneria strutturale: MEP Engineer – Obayashi Design Department
Impresa: Obayashi Corporation
Superficie: 650 mq
Realizzazione: dicembre 2011