La tragedia dell'11 marzo scorso ha però cambiato tutto nella quotidianità del popolo giapponese e, di conseguenza, ha cambiato radicalmente la collezione di scatti che Suzuki, tra l'altro originario di Fukushima, aveva pensato di portare a Milano. "Abbiamo anche pensato di non venire a Milano", mi spiega Koji Yokoi di Karimoku, "ma abbiamo anche pensato che la cosa migliore che potevamo fare era di andare avanti e offrire il nostro aiuto attraverso il nostro lavoro e anche di raccontare alle persone questa tragedia". ES
Galleria Suzy Shammah
via San Fermo/via Moscova 25, Milano
12—17.04.2011