I protagonisti di questo progetto a Milano hanno tutti trent’anni. Il gruppo dello studio fōndaco comprende architetti ma anche fotografi e grafici, dislocati in diverse parti del mondo: tutti coetanei, come il cliente. A disposizione hanno 85 mq dei primissimi anni Sessanta in zona Porta Romana, nell’edificio per abitazioni di Gian Paolo Valenti in via Botta 43. Lo stesso Valenti (progettista ancora troppo poco studiato) che nel 1962 pubblica un imponente modello per una torre residenziale di cemento (mai realizzata) in Architecture D’ujourd’Hui, le cui facciate sono segnate da profondi tagli e violente rientranze.
Seppure in forma addolcita dal rivestimento di cotto, questa fisionomia si trova anche in via Botta 43, racchiusa all’interno dell’isolato e circondata da un giardino. Il profilo dentellato dell’edificio, esito congiunto di volontà formale e di prefabbricazione pesante, ha rappresentato la vera sfida del progetto di questo spazio domestico. La rilettura dell’impronta originaria dell’appartamento ha comportato anche la riesumazione di alcune caratteristiche spaziali date da Valenti. Questo accade ad esempio nel bagno, dove viene recuperata la parete sguinciata, celata dalla precedente ristrutturazione, e di fronte alla quale viene posizionata la colonna libera del lavabo.
Il cliente aveva come richiesta principale quella di un’ampia zona giorno dove le attività quotidiane e le eccezioni periodiche potessero essere assorbite dinamicamente dallo spazio. L’ingresso affaccia direttamente sulla zona giorno, lo sguardo attraversa la cucina e traguarda il grande pino del giardino. Soggiorno e salotto sono la spina dorsale che divide l’appartamento: questi due ambienti possono essere separati da una doppia tenda – una più leggera e chiara, l’altra pesante e scura – che modulano luce e rumore. Questa separazione morbida fra ambienti domestici, raccontano i progettisti di fōndaco, si ispira alle soluzioni per spazi abitativi del professionismo milanese del Moderno – da Giulio Minoletti a Gio Ponti, dalla parete a soffietto al tessuto – ed è protagonista assoluta dello spazio.
Camera padronale, servizi e lavanderia sono protetti da una sequenza di tre pannelli scorrevoli di rovere naturale, come gran parte degli elementi su misura distribuiti in tutta la casa, fra cui i serramenti nuovi e le pareti attrezzate, di cui la più grande si trova fra salotto e camera da letto. Il disegno di questi arredi esalta la complanarità fra superfici, la pulizia nel dettaglio e l’assemblaggio per mezzo di incastri e nodi. Anche questa ultima caratteristica, nelle parole dei progettisti “richiama il Moderno, oltre alla prefabbricazione che Valenti ha sperimentato in questo edificio”.
- Progetto:
- camera con tenda
- Luogo:
- Milano
- Architetti:
- fōndaco
- Responsabili di progetto:
- Marco Diana, Giacomo Panìco
- Collaboratori:
- Stefano Passamonti
- Area :
- 85 mq
- Completamento:
- 2018