Università degli Studi di Milano Statale - Via Festa del Perdono, 7
10-23 aprile 2023 - h 10-22
Design Re-Evolution, in 10 immagini
Scopri i luoghi più importanti della Milano Design Week 2023 nelle nostre gallery fotografiche.
Università degli Studi di Milano Statale
Via Festa del Perdono, 7
10-23 aprile 2023 - h 10-22
Foto Francesco Secchi
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- Giovanni Comoglio
- 18 aprile 2023
Quasi automaticamente le corti del Filarete coi loro due ordini sovrapposti di colonnati garantiscono il successo visuale del loro contenuto in tempi di Fuorisalone, e non parliamo di photo opportunity ma di dialogo che spesso le architetture instaurano con le altre forme “ospiti”, diventando parte attiva del discorso espositivo. Lo sa bene chi per Interni Design Re-Evolution ha lavorato al monumentale (per densità di temi oltre che di opere) raggruppamento di progetti che quest’anno rende gli spazi aperti e i porticati dell'Università Statale un vero paesaggio corale, elemento di un coro più ampio ancora, diffuso in 6 location sulla città, da Torre Velasca all’Orto Botanico di Brera.
Il concept di riunire grandi brand e grandi nomi dà ancora una volta frutti, riuniti dalla visione di design come “re-evolution”: evoluzione (diremmo anche contaminazione), processo, e soprattutto questioni di casa, una casa da mettere in questione e riscoprire, nell’ “essere ovunque a casa propria” formulato da Ugo La Pietra e ripreso dal concept curatoriale.
Se il cortile del 700 ospita le sole Macchine impossibili di Piero Lissoni, mosse da una propulsione creata con idrogeno da metanolo verde, è nella corte d’accesso che il paesaggio si affolla dei volumi di MAD Architects e Topotek 1 fatti di luce, aria e vegetazione, del teatro container di Metrogramma, delle forme in legno di Massimo Iosa Ghini e Annabel Karim Kassar che invitano all’entrare, al salire, cambiare posizione.
Battuta d’arresto invece nel cortile della Farmacia, dove “in tutto questo camminare e guardare” come ci racconta Stefano Boeri, la sua altalena collettiva Swing,”chiama ad agire” come ci dice il progettista, a partecipare ad un gioco collettivo nello spirito giocoso specifico del design italiano, usando e vivendo un’installazione che, a evento concluso, diventerà parte delle infrastrutture sociali dell’area urbana milanese.