
Tecnologia e design per washroom innovativi
Fumagalli, leader nel settore washroom, offre soluzioni innovative e personalizzabili, unendo design, efficienza e sostenibilità per ambienti contemporanei e funzionali.
Oggi si chiude il cerchio, è l’ultimo giorno di questo Fuorisalone di fine estate (alcune venue rimarranno però aperte anche nel weekend). Possiamo quindi tirare un sospiro di sollievo, non troppo lungo però, che aprile è dietro l’angolo.
Ieri siamo stati in Statale, a Brera e a Palazzo Reina. Sfoglia la gallery per scoprire le location di oggi.

Gucci Cartoleria
Il temporary store più elegante del Fuorisalone è senz’altro quello di Gucci che, in via Manzoni 19, presenta la prima collezione Gucci Lifestyle. Nelle vetrine e nel piccolo raffinato locale di una storica gioielleria, tutto è curato in modo maniacale, a cominciare dall’insegna che sembra quella di una tradizionale cartoleria italiana d’inizio Novecento. Se l’esterno è sobrio, l’interno è invece studiato per sorprendere: in una piccola Wunderkammer, o studiolo rinascimentale, troviamo ventagli di legno e raso di seta, quaderni (rivestiti con tessuto GG Supreme o nel nuovo materiale sostenibile di Gucci, Demetra), astucci con matite colorate e un set di dadi in bioresina. Tra gli effetti “speciali”, che contribuiscono a immergere i visitatori (uno per volta e, per questo, preventivate un po’ di coda) in un’atmosfera da fiaba a metà strada tra Harry Potter e Alice, ci sono la casa del topolino scavata dentro la parete, il trenino elettrico appeso al soffitto e gli scacchi che si muovono da soli.
Il temporary store Gucci si trova in via Manzoni 19. Si può visitare fino al 17 settembre, orari 10 a.m - 7 p.m
(Elena Sommariva)
Foto Courtesy Gucci

1. Gucci Cartoleria
Foto Courtesy Gucci

1. Gucci Cartoleria
Foto Courtesy Gucci

2. A Flame for Research
Mingardo supporta l’Istituto Mario Negri con 10 pezzi unici che saranno battuti all’asta da Christie’s. Dieci candelabri, che metaforicamente mantengono viva la fiamma della vita, sosterranno la ricerca sul cancro. L’operazione, voluta da Daniele Mingardo “per fare un gesto concreto attraverso ciò che sono: il fabbro”, è curata da Federica e ha coinvolto, oltre a Federica Biasi, già Art Director del marchio, Michele De Lucchi, Jaime Hayon, Philippe Malouin, Alberto & Francesco Meda, Luca Nichetto, Matteo Thun, Patricia Urquiola, Marcel Wanders studio e Panter & Tourron. I lavori sono raccolti in una piccola mostra preziosa “A Flame for Research. Ten candelholder to fight cancer” allestita dallo studio di architettura Offstage di Cristian Minerva e Francesca Fusari.
Presso Offstage, Piazza Luigi Vittorio Bertarelli, 4
(Giulia Guzzini)
Foto Marco Menghi

2. A Flame for Research
Foto Marco Menghi

2. A Flame for Research
Foto Marco Menghi

Nilufar Gallery
A Nilufar Gallery si celebrano i 10 anni di incontro tra la designer Bethan Laura Wood e la gallerista Nina Yashar. Con la mostra “Ornate” l’eclettica e coloratissima designer inglese ci invita a “viaggiare con l’occhio e con la mente”. Con citazioni e reinterpretazioni di mondi diversissimi – dal British Aesthetic Movement ai tradizionali Meisen Kimono giapponesi – Wood disegna una collezione che racconta i suoi viaggi intorno al globo. Particolarmente apprezzati sono i cabinet e la scrivania Meisen, rivestiti in legno Alpi, il cui pattern rimanda ai motivi luccicanti, quasi vibranti, della trama e dell’ordito nella tessitura Ikat, utilizzata per produrre il tessuto Meisen.
Nilufar Gallery si trova in via della Spiga 32, la mostra è visitabile fino a sabato 11 settembre dalle 10 a.m alle 7 p.m.
Foto Mattia Iotti

3. Nilufar Gallery
Foto Mattia Iotti

3. Nilufar Gallery
Foto Mattia Iotti

Sturm&Drang all’Osservatorio Prada
Un piccolo labirinto in cartoncino che potrebbe essere il modello schematico di un ambiente di Call of Duty, con una schiera di obbiettivi di GoPro che si affacciano dai fori nelle pareti: è *First Personal Shooter*, il primo dei quattro spazi con cui “Sturm&Drang”, che nasce dalla collaborazione tra Fondazione Prada e l’ETH di Zurigo, racconta della CGI non tanto i risultati, che sono oggi onnipresenti e spesso impossibili da distinguere da quella che chiamiamo forse con troppo pressappochismo “realtà”, ma i processi di costruzione che ne sono a monte, e poi come venga impiegata e con quale impatto abbia sulla nostra percezione. Seguono eco gibsoniane, tutorial decostruiti, schermatone di Blender per ragionare sul rapporto tra architettura e spazio virtuale. Questa esposizione è parte di un progetto annuale più ampio, e in qualche modo una continuazione di una mostra già presentata da Prada a Tokyo.
Osservatorio Fondazione Prada è in Galleria Vittorio Emanuele, con accesso a lato dello store Prada, MM1 Duomo. Aperta fino a domenica 12 settembre, orari 11 a.m -8 p.m
(Alessandro Scarano)
Foto Courtesy Prada

4. Sturm&Drang all’Osservatorio Prada
Foto Courtesy Prada

4. Sturm&Drang all’Osservatorio Prada
Foto Courtesy Prada

5. Hang presso Gruppo Building
Quello della coltivazione indoor all’interno delle metropoli è un trend che crescerà massicciamente nei prossimi anni e di cui c’è solo sporadica traccia in questa Design Week. Fa eccezione Hang, nella sede di via Tortona di Gruppo Building, assaggio di Forrest in Town, progetto residenziale urbano che prevede l’installazione di serre aeroponiche per produrre alimenti per i residenti. Fino a ieri la parola d’ordine nella coltivazione indoor era l’idroponica, ma il sistema aeroponico, basato su una vasca master e uno di coltivazione, si presenta come più sostenibile, con meno acqua sprecata perché basato su nebulizzazione e riciclo, e meno effetti collaterali – dalla presenza di insetti alla contaminazione della terra. Nella esposizione, curata da BP+P e Daniele Fiori - DFA Parters, con il supporto di Agricooltour, un laboratorio di coltivazione aeroponico con una selezione di piantine aromatiche, insalate e baby ortaggi, si accompagna a un allestimento per scoprire il mondo delle culture fuori solo. La sera lo spazio viene animato da talk con vari ospiti, da Farinetti (Eataly) a Eugenio di Via Gioia.
Presso Via Tortona 21, quarto piano, MM Porta Genova
(Alessandro Scarano)
Foto Courtesy Hang Seeding the future

5. Hang presso Gruppo Building
Foto Courtesy Hang Seeding the future

5. Hang presso Gruppo Building
Foto Courtesy Hang Seeding the future

ID: Tutte le identità del design
D.O.S., il “primo distretto diffuso del design“, propone per la Design Week 2021 “ID: tutte le identità del Design” in collaborazione con WeAreYou e YouParti, una mostra “diffusa” per la città che unisce, ad esposizioni classiche, esperienze in Augmented Reality (AR) tramite QR codes o “Pixel Attivatori”.
Tra progettisti e brand in mostra possiamo citare: Fortuny, azienda che produce tessuti a Venezia dal 1907 e che per l’occasione ha pensato ad un’esperienza AR che consentirà di riempire la Biblioteca degli Alberi in zona Isola con farfalle le cui ali raccontano l’ampia gamma di pattern disponibili nella collezione del brand; Margherita Ferrara – Mondo Fluttuante con le sue maschere e sculture dallo stile Tribal Pop; Mr. Wéi kē, collettivo cinese che omaggia Vico Magistretti con l’ogetto ARtollo, posizionandolo di fronte all’ingresso della Triennale di Milano dove sarà in corso una mostra sul maestro milanese; Anita Zampaglione presenta AZ17#3, poltrona dalle sofisticate geometrie e dalle diverse combinazioni cromatiche e materiche.
Foto courtesy D.O.S.

ID: Tutte le identità del design
Oltre ai pixel attivatori diffusi per Milano, possiamo visitare, in forma fisica, le seguenti location:
Talent Comes Naturally by RedBull. Dal 7 al 10 Settembre c/o Ride Milano, Via Valenza 2, Milano
ID X nhow Milano. Dal 5 al 12 Settembre c/o Nhow Milano, Via Tortona 35, Milano
ID X Combo Milano. Dal 5 al 12 Settembre c/o Combo Milano, Ripa di Porta Ticinese 83, Milano
Milan Icons Re-Opening. Dal 5 al 10 Settembre c/o Milan Icons, Via Vincenzo Monti 2, Milano
Valore Verde @ Brera. Dal 5 al 10 Settembre c/o Brera, Via e Piazza S. Marco 2, Milano
Foto courtesy D.O.S.

ID: Tutte le identità del design
Foto Vittorio La Fata

Camp Design Gallery – Navigli
“Camp se acaba, orgía en mi casa” così finisce la felice storia di una delle gallerie milanesi di design più all’avanguardia, un’isola felice fondata da Beatrice Bianco nel 2015, che è diventata casa e luogo di scambio dei migliori designer emergenti degli ultimi anni. Con queste parole viene intitolata l’ultima mostra, una fontana nel centro della galleria firmata La Cube, una piazza in cui dirsi addio. Per l’occasione è stato realizzato uno zine in tiratura limitata che è un piccolo capolavoro intitolato “Fine” con i contributi di designer, artisti, architetti, curatori e scrittori che hanno contribuito alla vitalità della galleria negli ultimi sei anni e mezzo.
Camp si trova in via Giovanni Segantini 71, a due passi da NABA. E' aperta fino a domenica 12 settembre dalle 2 p.m alle 7 p.m
(Marianna Guernieri)

6. Camp Design Gallery – Navigli

6. Camp Design Gallery – Navigli

Un capolavoro brutalista racconta la novità firmata 24Bottles
I Collegi di Giancarlo De Carlo a Urbino ospitano la campagna di un prodotto firmato 24Bottles: la prima bottiglia in titanio del brand, progettata all’insegna dell’essenzialità.