La scultura “Varde” del designer norvegese Tron Meyer riassume perfettamente lo spirito della mostra “Join by Norwegian Presence” che apre oggi al pubblico (dal 9 al 14 aprile) in via Savona 35, zona Tortona, in occasione del FuoriSalone milanese.
Le pietre, tutte diverse e impilate l'una sull'altra sino a disegnare un'alta torre (in Norvegia rappresenta il tradizionale 'segnale' usato per orientarsi sulle cime delle montagne) indica metaforicamente l'incontro di più istituzioni, designer e discipline come occasione di dialogo sulla sostenibilità e su tutto ciò che si può fare per perseguirla. Spiega Alessandro D'Orazio, che insieme a Jannicke Kråkvik firma la curatela della mostra : “La parola 'join' (in inglese: 'unire'), è stata scelta come titolo della mostra per sottolineare come un oggetto possa essere il risultato di più materiali o componenti, o di come un prodotto riesca a mettere insieme competenze e quindi persone differenti per realizzare un risultato performante e sostenibile”.
“Join”, infatti, nasce dalla collaborazione di tre diverse organizzazioni: Design and Architecture Norway (DOGA), consorzio attivo nella promozione dell'innovazione e del cambiamento nei settori del design e dell'architettura; Klubben, associazione gestita per e dai designer norvegesi; Norwegian Crafts, che si propone di incrementare la visibilità degli artigiani norvegesi a livello internazionale.
“Join” propone l'incontro di 21 designer e artisti norvegesi, con le loro creazioni e prototipi, e 7 aziende con i loro prodotti, unite dalla comune vocazione verso i temi della sostenibilità e dell'impatto ambientale. “Join”, infine, unisce arte e design, cercando di andare oltre confini prestabiliti. L'obiettivo, infatti, è esplorare come designer o artisti, attraverso una loro personale ricerca, riescono ad affrontare, e risolvere, le sfide della forma, dei materiali o degli aspetti tecnici che intervengono in fase produttiva. “Ci interessava indagare un processo, sempre più diffuso in questi ultimi anni”, chiarisce D'Orazio, “attraverso il quale i designer abbracciano l'autoproduzione, mentre gli artisti cominciano a interessarsi a un mercato di respiro industriale. Ciò è estremamente interessante e noi abbiamo voluto evidenziarlo. Si tratta, a nostro avviso, di un cambio generazionale, ma anche del risultato di un modo diverso di lavorare, imposto dall'insorgere di emergenze sociali e ambientali sempre più incalzanti. In questo contesto la parola chiave diventa: 'sostenibilità', significa, cioé, che designer e aziende devono concentrarsi, oltre che sull'estetica, anche sulla durabilità dell'oggetto, sul suo ciclo di vita, sulle sue modalità produttive...”.
La mostra stessa, allestita all'interno di un'autofficina (anche questa scelta esprime la volontà di condivedere spazi e attività differenti) è stata realizzata con materiali ecosostenibili, utilizzando moduli che saranno successivamente disassemblati e riutilizzati. Il progetto dell'allestimento, firmato dai designer Kristine Bjaadal e Hallgeir Homstvedt, prevede tre aree espositive, caratterizzate da diverse scelte cromantiche, che giocano sulla forma del cerchio nell'articolazione degli spazi.
Un'altra testimonianza di come “Join” voglia unire il concetto di sostenibilità a quello di partecipazione, collaborazione, condivisione.
Per un progetto che mira a un più generale e coinvolgente concetto di sostenibilità sociale.
- Mostra:
- Join by Norwegian Presence
- A cura di:
- Alessandro D’Orazio, Jannicke Kråkvik
- Progetto dell'allestimento:
- Kristine Bjaadal e Hallgeir Homstvedt,
- Luogo:
- Via Savona 35, Zona Tortona, Milano
- Date di apertura:
- 9-14 aprile 2019