Jólan van der Wiel spiega cosa succede quando è la natura a disegnare i nostri mobili

Il designer olandese utilizza i fenomeni fisici della natura al posto dei procedimenti industriali per creare oggetti in plastica, vetro e ceramica. Nello showroom di Issey Miyake, con 700 metri di tubicini in acrilico mostra il viaggio di una sola goccia d’acqua.

Sgabelli, abiti e vasi modellati dalla gravità e dal magnetismo terrestre. Dal 2012, da quando cioè il suo Gravity Stool ha vinto l’Interior Innovation Design Award alla Fiera di Colonia, il designer olandese Jólan Van der Wiel ci ha abituato all’idea di considerare la natura come strumento di progetto. Studi alla Gerrit Rietveld Academie e ufficio ad Amsterdam aperto nel 2011, Jólan è un designer anomalo: dichiara di seguire l’istinto più della consuetudine e impiega i fenomeni fisici naturali invece dei normali processi di produzione. Così facendo, ha creato oggetti fatti di ferro, ceramica, vetro e acrilico, dalle forme audacemente imperfette che sono, appunto, frutto dei suoi esperimenti scientifici. Ciononostante, il suo lavoro nasce sempre da una precisa richiesta e, anche se il risultato può virare verso l’astrazione, la spinta iniziale prende spunto da un’esigenza funzionale. Van der Wiel collabora infatti con architetti, come lo studio Benthem Crouwel Architects con cui ha fondato il laboratorio di ricerca Forces for Architecture, con fashion designer come Iris van Herpen, e con l’industria, come nel caso della svedese Volvo e della cristalleria viennese J&R Lobmeyr.

Al Salone presenta quattro installazioni di grandi dimensioni nello showroom di Issey Miyake: 700 metri di tubi di acrilico Green Cast trasparente, un materiale riciclabile, sottile e molto flessibile. Le installazioni raccontano, in modo interattivo, il viaggio di una goccia d’acqua che, all’interno dei tubi, è spinta da diverse pompe per vuoto di piccole dimensioni alimentate da elettricità a bassa tensione. Le pompe aspirano l’aria dai tubi e pompano l’acqua a velocità variabile da un leggero soffio d’aria.

Ho scelto questa tecnica per fare in modo che le gocce d’acqua viaggiassero leggere attraverso la struttura, come in assenza di gravità

“È un’idea semplice, una storia già mostrata in milioni di altri modi, ma proprio per questo è un racconto trasversale e multiculturale”, spiega il designer olandese. “Partendo da una scala ridotta, quella della goccia d’acqua”, prosegue, “affronta in modo semplice un tema epocale, come può esserlo quello del cambiamento climatico. Ho scelto questa tecnica per fare in modo che le gocce d’acqua viaggiassero leggere attraverso la struttura, come in assenza di gravità”.

Installazione di Jólan van der Wiel per Isset Miyake showroom Issey Miyake, via Bagutta 12

Installazione di Jólan van der Wiel per Isset Miyake showroom Issey Miyake, via Bagutta 12

Installazione di Jólan van der Wiel per Isset Miyake showroom Issey Miyake, via Bagutta 12

Installazione di Jólan van der Wiel per Isset Miyake Installation of Jólan van der Wiel for Isset Miyake, via Bagutta 12 for Fuorisalone 2019

Installazione di Jólan van der Wiel per Isset Miyake showroom Issey Miyake, via Bagutta 12

Il lavoro di ricerca sull’acqua di Van der Wiel è iniziato nel 2017 con il progetto “Tropic City”, con Benthem Crouwel. La domanda era come gestire il livello dell’acqua se Amsterdam fosse diventata un ambiente tropicale. “Ho iniziato a lavorare su questo elemento perché è onnipresente, ma ha diverse facce: è indispensabile per la vita, ma la sua forza può essere devastante”. La prima risposta si è materializzata nella Water Bench (esposta al piano superiore dello showroom): è una panchina urbana che, nei periodi di forti piogge, immagazzina l’acqua nei sottili tubi trasparenti di cui è fatta; nei mesi di siccità, la mette a disposizione dell’ambiente. “Nel mio lavoro parto dalle tecniche e dai materiali che poi si evolvono in storie e progetti. Il magnetismo e la gravità prima e l’acqua ora fanno parte di un esperimento più ampio, che indaga come gli elementi della natura possono disegnare gli oggetti e i mobili che usiamo tutti i giorni. Il mio sogno? Portare questa tecnica ancora oltre e realizzare un padiglione fatto di acqua e di aria”. Calibrando scienza e fantasia, design e narrazione, Jólan Van der Wiel ci indica una delle strade che il design potrebbe prendere nel (prossimo) futuro.

Immagine di apertura: Il designer Jólan van der Wiel

  • Journey of a raindrop
  • Jólan van der Wiel
  • Showroom Isset Miyake, Via Bagutta 12, Milano
  • 8-14 aprile 2019
  • Fuorisalone 2019