L’ADI apre a Milano “Marco Zanuso e Alessandro Mendini – Design e architettura”. Nella visione di Pier Luigi Nicolin che ne ha curato il concept, la mostra sui due grandi progettisti italiani vuole andare in una direzione inusuale: non l’accostamento delle biografie, il pretesto delle vite parallele nelle quali trovare similarità e dissonanze, ma uno smontaggio dei due personaggi in tanti temi. Una mostra tematica, dunque, per indagare prima di tutto le traiettorie che hanno animato, e su cui corre, il design italiano oggi.
La mostra si avvale della collaborazione di Domus, che ha fornito materiali d’archivio, e arriva in un momento in cui viviamo nel “cono d’ombra” temporale che fa seguito alla morte di Mendini nel 2019, mentre su Zanuso, scomparso nel 2001, la letteratura accademica si è recentemente consolidata.
Apparentemente, Zanuso e Mendini sono in piena contrapposizione: Zanuso l’industriale, Mendini il narrativo. Zanuso il “professionista”, Mendini lo scrittore, se non il pubblicitario. Zanuso il moderno e Mendini il postmoderno, in sintesi. Al tempo stesso, sono accomunati dall'essere due affacci molto caratterizzati e personali su quella che è la via italiana al design contemporaneo.
Conversando con Nina Bassoli, Gaia Piccarolo e Maite Garcia Sanchis, curatrici della mostra, emergono infatti più aperture che inscatolamenti intellettuali. Ne risultano due figure, quelle di Zanuso e Mendini, accomunate dall’amore per gli oggetti – espresso secondo metodologie anche differenti – dall’essere due sperimentatori tutt’altro che ideologici, anzi estremamente fenomenologici, da una grande attenzione all’ambiente e dall’affrontare design e architettura con sconfinamenti continui, contaminando senza interruzione diversi campi disciplinari.
Marco Zanuso “il moderno”, che associamo a progetti come il telefono Grillo, alle radio Brionvega o agli stabilimenti di Olivetti e IBM, ha caratterizzato il suo percorso, nelle parole di Piccarolo, con continue incursioni nell’arte ma soprattutto, riponendo fiducia nel metodo scientifico, con una visione dell’intero pianeta come luogo da abitare che anticipa tematiche ambientali su cui design e architettura si interrogano ora.
Alessandro Mendini “il postmoderno”, l’ideatore del design come collezione (Alessi, Swatch.) e dell’oggetto come media, anticipa un atteggiamento contemporaneo: “è già in qualche modo autodecolonizzato, con forti temi di pluralismo interno” lo definisce Bassoli, un designer destrutturato, che oppone alle figure di progettista “machista” dei decenni precedenti la consapevolezza della fragilità del pensiero contemporaneo, della sua contaminabilità.
Non è un caso che siano due figure che rispecchiano una internazionalità forte e prima d’allora inedita del progetto italiano: Zanuso, con le sue commesse in tutto il mondo, e Mendini con quella che lui definisce la “chiamata degli stranieri” nei progetti per Alessi, a partire dalla Tea&Coffee Piazza del 1984, proseguendo poi per tutto il suo periodo da art director.
Restano comunque due figure dalle eredità anche molto differenti, quasi difficili da definire, per quanto legate erano una, alla peculiarità individuale e indipendente (Zanuso), l’altra alla matrice narrativa della pratica (Mendini). Difficili dunque da identificare per appartenenza a qualche “squadra”, eppure essenziali nel definire la specificità di un approccio italiano al design – e qui chiudiamo il cerchio.
Divisa per temi anche nell’allestimento, curato con Studio Sonnoli, la mostra può essere percorsa trasversalmente tra oggetti e immagini, testi autografi e disegni, allineando temi che apparentemente appartengono all’uno o all’altro autore, ma si richiamano in realtà in un rimando che crea una narrazione comune, Nuova Estetica con Testo e immagine, Global Toys e Grande Scala, Innovazione e Alchimie.
- Mostra:
- Marco Zanuso e Alessandro Mendini. Design e architettura
- Direzione:
- Pier Luigi Nicolin
- A cura di:
- Nina Bassoli, Gaia Piccarolo e Maite Garcia Sanchis
- Allestimento:
- Studio Nicolin, Maite Garcia Sanchis, Studio Sonnoli
- Progetto illuminotecnico:
- Artemide
- Luogo:
- ADI Design Museum
- Indirizzo:
- Piazza Compasso d'Oro, 1, 20154 Milano
- Date di apertura:
- 8 marzo – 12 giugno 2022