“Anni fa, gli studenti francesi del maggio ’68 espressero mirabilmente questa netta contrapposizione d’alternative con lo slogan: ‘Siate realisti, chiedete l’impossibile!’. A questa proposta la generazione che va incontro al prossimo secolo può aggiungere l’ingiunzione più solenne: se non faremo l’impossibile ci troveremo di fronte l’impensabile!”, scrive Murray Bookchin in Ecologia della libertà. Il libro è uno dei principali testi di riferimento per l’ecologia sociale, una filosofia radicale che propone un profondo ripensamento della società a partire dalla questione ambientale e dalla critica al sistema gerarchico. In continuità con il pensiero di Bookchin, il festival “Driving the Human” propone 21 visioni per il rinnovamento eco-sociale. Per tre giorni centro culturale Radialsystem di Berlino è stato animato da progetti dal formato più diverso: esperienze immersive, performance, proiezioni, installazioni interattive, sperimentazioni materiali, workshop, letture e camminate.
21 visioni radicali sul futuro presentate a Berlino
I progetti esposti durante “Driving the Human” combinano scienza, tecnologia, arte e design per immaginare un futuro sostenibile e collettivo.
Foto Camille Blake
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- Salvatore Peluso
- 25 ottobre 2021
- Berlino
Lo scopo dell’iniziativa è esplorare i vari intrecci tra tecnologia e natura, tra l’umano e le diverse intelligenze che abitano il pianeta, tra cultura materiale, questioni politiche e nuove narrative. L’insieme estremamente eterogeneo di questi approcci rafforza la prospettiva che la collaborazione e l'interdipendenza diventano fattori essenziali e determinanti per la vita e la sopravvivenza sul nostro pianeta. Grazie a “Driving the Human” ci accorgiamo di quanto sia complesso il raggiungimento di una reale diversità: non solo nei formati ma soprattutto culturale. Manifestazioni di questo genere impongono solitamente uno sguardo occidentale, spesso per una banale pigrizia dei curatori, che selezionano lavori vicini a loro o che già conoscono. Non è questo, comunque, il caso: i progetti rappresentano bene diversi contesti globali: dal Perù al Ghana, dall’India alla Svezia. La mostra-evento a Berlino è solo una tappa intermedia di un processo triennale che si concluderà nel 2022 (sempre a Radialsystem) con una mostra finale con una selezione di 7 dei 21 progetti, che intanto avranno ricevuto il supporto per continuare lo sviluppo del progetto per tutto l’anno. “Driving the Human” non è una semplice esposizione di lavori da tutto il mondo ma uno strumento per potenziare e le pratiche e creare nuove alleanze. L’esposizione è funzionale a fare incontrare i designer tra loro e con giornalisti, curatori ed esperti di vario genere, oltre che con il pubblico.
- Driving the Human: 21 Visions for Eco-social Renewal
- Radialsystem, Berlino
- 15-17 ottobre 2021
- acatech, National Academy of Science and Engineering; Forecast; Karlsruhe University of Arts and Design; ZKM | Center for Art and Media Karlsruhe
- Matthew C. Wilson, Iris Qu, Vienne Chan + Katja Meier, Initiative for Applied Melancholy, Yasmine Abbas + DK Osseo-Asare, Chris Salter + Erik Adigard + Alexandre Quessy, Andra Pop-Jurj + Lena Geerts Danau, Eylül Şenses, Anne-Sofie Belling + Bea Delgado Corrales + Romy Kaiser + Paula Nerlich, Vincent Rumahloine + Mang Dian, Jingru (Cyan) Cheng + Chen Zhan, Nonhuman Nonsense, Andrea de Chirico, Clara Acioli, James Bridle, Juan Pablo García Sossa, Hyeseon Jeong, ASCUS Art & Science in collaboration with Ray Interactive, Eliana Otta, AHORA, Akwasi Bediako Afrane