Mettere insieme il design proposto da IKEA e quello da collezione – chiamato spesso anche art-design o functional art – significa congiungere due opposti: da una parte troviamo oggetti e arredi uguali in tutto il mondo e acquistabili da tutti; dall’altra progetti sperimentali, che valicano il confine tra design e arte, ma che spesso sono solo per pochi privilegiati.
“Esclusività accessibile” è l’ossimoro da cui nasce la nuova collezione in edizione limitata di IKEA. Il colosso svedese ha invitato 5 designer e artisti – Daniel Arsham, Gelchop, Humans since 1982, Sabine Marcelis e Stefan Marx – a progettare degli accessori funzionali per la casa: delle lampade, un plaid, un vaso e altri oggetti decorativi.
“Ogni articolo della collezione ha una funzione pratica ma è al tempo stesso è un oggetto d’arte. L’idea tradizionale per cui l’arte è privilegio di pochi mentre il design è appannaggio delle masse non ha più senso, ormai. I due campi si fondono e da qui nasce la magia,” spiega Henrik Most, Creative Leader di IKEA Art Event.
IKEA Art Event 2021 fa parte di un progetto nato nel 2015 e che quest’anno è arrivato alla sua sesta edizione. Questa non è l’unica iniziativa di IKEA che va in questa direzione: ricordiamo anche la collaborazione con il designer olandese Piet Hein Eek per la collezione Industriell, che voleva essere un omaggio all’imperfezione, all’artigianalità, al Do It Yourself e alla “unicità prodotta in massa” (altro ossimoro).
La provocazione di IKEA fornisce senza dubbio degli stimoli interessanti, in quanto negli ultimi anni è forte il ritorno a un approccio più vicino al mondo dell'arte, con la produzione artigianale in piccole serie e l’autoproduzione di pezzi unici. Detto questo, le collezioni IKEA Art Event di unico o artigianale non hanno nulla. Non sappiamo di quanto sia la tiratura dei vari pezzi, ma possiamo immaginare che superi quella di molti prodotti industriali.
L’arte è ridotta a uno stile di arredamento che si oppone a quello del minimalismo ostentato. La collezione è esclusiva in quanto la sua disponibilità è temporanea e limitata (se confrontata con gli standard dell’azienda svedese) e accessibile grazie ai prezzi offerti dalla multinazionale, che sono oggettivamente impareggiabili.
Ci sembra interessante contrapporre l’approccio di IKEA a un nuovo tipo di mercato emergente, che è quello dei nuovi e-commerce indipendenti: veri e propri progetti curatoriali online che si occupano della selezione e distribuzione delle opere di art-design realizzate da giovani designer, artisti o artigiani. Alcune di queste gallerie digitali – come l’italiana Monomio o la belga Cool Machine – propongono arredi e accessori che sono accessibili (si parte dalle decine di euro fino alle poche centinaia), ma prodotti in serie piccole o piccolissime, e con metodi di produzione spesso alternativi, etici o sperimentali.
In conclusione: come non troviamo la verdura del contadino o dell’orto nei supermercati, non troveremo oggetti unici all’IKEA.