Dieci poltrone da ufficio perfette anche a casa

Quando l’esigenza di una sedia confortevole non stride con lo stile dell’abitare domestico. Lo raccontano dieci sedute per l’ufficio che facilitano l’inserimento in modalità home working.

Oxford Classic, Arne Jacobsen, Fritz Hansen, 1965 Girevole, regolabile in altezza e sostenuta da una struttura in alluminio pressofuso, fu disegnata in origine come sedia per i professori del Catherine’s College di Oxford, da cui il nome. Sottraendosi a qualsiasi pomposità, come se la cultura non avesse bisogno di orpelli, si distingue per l’estrema linearità e pulizia delle forme che sono state declinate in molteplici versioni, tra cui la Premium con le caratteristiche cuciture orizzontali del rivestimento.

Dimensioni 62 x 45 x 89 cm.

EA 217, Charles and Ray Eames, Vitra, 1969 Forse il classico per antonomasia della sedia da ufficio, EA 217 non ha perso con gli anni il suo appeal seduttivo grazie alla capacità di saper ibridare alla perfezione le esigenze della seduta da scrivania con una linea di facile inserimento nell’ambiente domestico. Il profilo snello e leggermente arcuato dello schienale si combina infatti con il carattere pronunciato delle imbottiture, regalando un insieme armonioso.

Dimensioni 58 x 57 x 84 cm

Alberto Meda, Alias, Frame, 1994 Icona italiana tra le sedie da ufficio, Frame risponde alla logica della semplicità evoluta che da sempre caratterizza il design di Alberto Meda. Si distingue per la presenza aerea di una rete di poliestere spalmata con PVC su una struttura in alluminio pressofuso. Declinata in moltissime tipologie e varianti così da adattarsi ad inserimenti in contesti ed interni dallo stile eterogeneo, pur senza mai tradire il suo stile asciutto ma mai severo.

Rollingframe: dimensioni 82 x 67 x 87-97 cm

Lord, Alfredo Häberli, Zanotta, 2003 Lord è l’evoluzione da ufficio di un celebre progetto di Häberli, la lounge chair Milord. Di questo modello, Lord conserva lo schienale alto e sostenuto e la forma composta e lineare, che ne fanno una presenza dalla tecnologia discreta. Lo schienale reclinabile può essere fissato in cinque posizioni diverse. Il rivestimento, in stoffa o pelle, è sfilabile.

Dimensioni 63 x 67 x 128/138 cm

Meridiana, Christophe Pillet, Driade, 2004 Resa celebre dalla griglia ispirata ad un diamante che segna la sua scocca avvolgente in policarbonato, la linea di sedute Meridiana include anche una versione da ufficio con struttura in alluminio pressofuso su ruote ed altezza regolabile.

Dimensioni 57 x 58 x 83,5/91,5 cm

Pod, Benjamin Hubert, Devorm, 2011 Pod is an anomalous office chair which prioritizes visual and mental privacy to perfect ergonomics thanks to a truly enveloping shape. A real cocoon, it is made of a monobloc shell made of recycled plastic supported by an essential wooden base. Two cushions on the seat and backrest give comfort and greater visual complexity thanks to the chromatic contrast.

Dimensioni: 103 x 83 x 130 cm

Beetle, GamFratesi, Gubi, 2012 La forma di Beetle è ispirata alla anatomia degli scarabei e al contrasto tra una rigida scocca interna ed una morbida e accogliente imbottitura su seduta e schienale. Disponibile in una vasta gamma di finiture e rivestimenti, inclusa una versione in ottone e velluto che dissimula l’uso della sedia in un contesto da ufficio, insieme ad una versione in plastica.

Dimensioni: 72 x 63 x 82 cm

Pacific Chair, Edward Barber e Jay Osgerby, Vitra, 2016 Ispirandosi al principio di “piena performance, design discreto”, Pacific Chair si distingue per la silhouette slanciata ed essenziale del suo schienale, che osservato da dietro nasconde alla vista tutti i componenti meccanici. Leggermente distaccata, la seduta più spessa forma un curioso contrappeso visivo, mentre i braccioli contribuiscono a rafforzarne il senso aerodinamico.

Dimensioni: 57,5 x 50/77 x 90/108 cm

Lan Office, Iratzoki Lizaso, Alki, 2019 La minimizzazione della dimensione e della visibilità della leva per regolare l’altezza della seduta dice molto del carattere di Lan. Concepita come una sedia da ufficio per chi non ama la tipologia delle sedie da ufficio, Lan si prende carico di rispettare la componente ergonomica pur enfatizzando il codice affettivo attraverso l’utilizzo di una scocca in legno, un rivestimento in tessuto e delle forme minimali ma allo stesso tempo rotonde ed accoglienti.

Dimensionsi 69 x 63 x 92 cm

Phoenix 5 castors, Luca Nichetto, Offecct, 2019 Una sedia che ha a cuore la sostenibilità e che lo dimostra in maniera concreta: i componenti di Phoenix possono essere sostituiti in caso di danneggiamento, allungando teoricamente all’infinito il ciclo di vita dell’oggetto. Non stupisce, allora, che il nome della sedia riprenda quello di una fenice, né che la sintesi delle forme assecondi non soltanto questo meccanismo di sostituzione, ma anche un’essenzialità votata al comfort di utilizzo, sottolineato dall’imbottitura e dalla smussatura di sedile e schienale.

Dimensioni 58 x 52 x 74 cm

Sarà stata l’esperienza traumatizzante delle troppe repliche in plastica a basso costo a determinare l’aura negativa spesso associata alla sedia da ufficio? La problematica è ben nota tra i produttori di arredo, che già da anni ripensano i codici delle sedute per il lavoro secondo canoni più vicini alle corde emotive degli ambienti residenziali.

Eppure, nell’attuale congiuntura da smart working che impone a molti di ricreare la funzionalità di un ufficio tra le pareti domestiche, ritrovare una piena ergonomia della seduta diventa una priorità da coniugare con il gusto di arredi preesistenti, magari disposti in una metratura già ridotta dove ponderare ogni nuovo inserimento.

Pensando a questa nuova sovrapposizione tra spazio di lavoro e di vita, abbiamo selezionato dieci sedute che della tipologia da ufficio mantengono tutte le prerogative - l’altezza regolabile, lo schienale pieghevole, il supporto alla schiena e il comfort dato dall’imbottitura, nonché la mobilità che asseconda le esigenze di movimento – ma insieme non tradiscono il gusto per il buon disegno. Oltre lo stretto funzionalismo, strizzano l’occhio alla complicità dello stile, così da favorire non solo una ritrovata postura, ma anche una piena identificazione con il buon umore del corpo e della casa.

Oxford Classic, Arne Jacobsen, Fritz Hansen, 1965 Dimensioni 62 x 45 x 89 cm.

Girevole, regolabile in altezza e sostenuta da una struttura in alluminio pressofuso, fu disegnata in origine come sedia per i professori del Catherine’s College di Oxford, da cui il nome. Sottraendosi a qualsiasi pomposità, come se la cultura non avesse bisogno di orpelli, si distingue per l’estrema linearità e pulizia delle forme che sono state declinate in molteplici versioni, tra cui la Premium con le caratteristiche cuciture orizzontali del rivestimento.

EA 217, Charles and Ray Eames, Vitra, 1969 Dimensioni 58 x 57 x 84 cm

Forse il classico per antonomasia della sedia da ufficio, EA 217 non ha perso con gli anni il suo appeal seduttivo grazie alla capacità di saper ibridare alla perfezione le esigenze della seduta da scrivania con una linea di facile inserimento nell’ambiente domestico. Il profilo snello e leggermente arcuato dello schienale si combina infatti con il carattere pronunciato delle imbottiture, regalando un insieme armonioso.

Alberto Meda, Alias, Frame, 1994 Rollingframe: dimensioni 82 x 67 x 87-97 cm

Icona italiana tra le sedie da ufficio, Frame risponde alla logica della semplicità evoluta che da sempre caratterizza il design di Alberto Meda. Si distingue per la presenza aerea di una rete di poliestere spalmata con PVC su una struttura in alluminio pressofuso. Declinata in moltissime tipologie e varianti così da adattarsi ad inserimenti in contesti ed interni dallo stile eterogeneo, pur senza mai tradire il suo stile asciutto ma mai severo.

Lord, Alfredo Häberli, Zanotta, 2003 Dimensioni 63 x 67 x 128/138 cm

Lord è l’evoluzione da ufficio di un celebre progetto di Häberli, la lounge chair Milord. Di questo modello, Lord conserva lo schienale alto e sostenuto e la forma composta e lineare, che ne fanno una presenza dalla tecnologia discreta. Lo schienale reclinabile può essere fissato in cinque posizioni diverse. Il rivestimento, in stoffa o pelle, è sfilabile.

Meridiana, Christophe Pillet, Driade, 2004 Dimensioni 57 x 58 x 83,5/91,5 cm

Resa celebre dalla griglia ispirata ad un diamante che segna la sua scocca avvolgente in policarbonato, la linea di sedute Meridiana include anche una versione da ufficio con struttura in alluminio pressofuso su ruote ed altezza regolabile.

Pod, Benjamin Hubert, Devorm, 2011 Dimensioni: 103 x 83 x 130 cm

Pod is an anomalous office chair which prioritizes visual and mental privacy to perfect ergonomics thanks to a truly enveloping shape. A real cocoon, it is made of a monobloc shell made of recycled plastic supported by an essential wooden base. Two cushions on the seat and backrest give comfort and greater visual complexity thanks to the chromatic contrast.

Beetle, GamFratesi, Gubi, 2012 Dimensioni: 72 x 63 x 82 cm

La forma di Beetle è ispirata alla anatomia degli scarabei e al contrasto tra una rigida scocca interna ed una morbida e accogliente imbottitura su seduta e schienale. Disponibile in una vasta gamma di finiture e rivestimenti, inclusa una versione in ottone e velluto che dissimula l’uso della sedia in un contesto da ufficio, insieme ad una versione in plastica.

Pacific Chair, Edward Barber e Jay Osgerby, Vitra, 2016 Dimensioni: 57,5 x 50/77 x 90/108 cm

Ispirandosi al principio di “piena performance, design discreto”, Pacific Chair si distingue per la silhouette slanciata ed essenziale del suo schienale, che osservato da dietro nasconde alla vista tutti i componenti meccanici. Leggermente distaccata, la seduta più spessa forma un curioso contrappeso visivo, mentre i braccioli contribuiscono a rafforzarne il senso aerodinamico.

Lan Office, Iratzoki Lizaso, Alki, 2019 Dimensionsi 69 x 63 x 92 cm

La minimizzazione della dimensione e della visibilità della leva per regolare l’altezza della seduta dice molto del carattere di Lan. Concepita come una sedia da ufficio per chi non ama la tipologia delle sedie da ufficio, Lan si prende carico di rispettare la componente ergonomica pur enfatizzando il codice affettivo attraverso l’utilizzo di una scocca in legno, un rivestimento in tessuto e delle forme minimali ma allo stesso tempo rotonde ed accoglienti.

Phoenix 5 castors, Luca Nichetto, Offecct, 2019 Dimensioni 58 x 52 x 74 cm

Una sedia che ha a cuore la sostenibilità e che lo dimostra in maniera concreta: i componenti di Phoenix possono essere sostituiti in caso di danneggiamento, allungando teoricamente all’infinito il ciclo di vita dell’oggetto. Non stupisce, allora, che il nome della sedia riprenda quello di una fenice, né che la sintesi delle forme assecondi non soltanto questo meccanismo di sostituzione, ma anche un’essenzialità votata al comfort di utilizzo, sottolineato dall’imbottitura e dalla smussatura di sedile e schienale.