Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1084, novembre 2023.
Pipistrello, lampada il cui nome è sufficientemente esaustivo per descrivere le ali di luce che si aprono sopra un corpo metallico allungabile, nasce dal progetto di allestimento che Gae Aulenti (1927-2012) realizza per il negozio parigino della Olivetti alla fine degli anni Sessanta. Dagli anni Cinquanta l’azienda di Ivrea, sta dando un aspetto nuovo e internazionale ai suoi punti vendita, affidati allo studio Bbpr a New York, e a Franco Albini con Franca Helg a Parigi.
Nel 1967 Aulenti è chiamata a rinnovare il negozio di rue du Faubourg-Saint-Honoré. Lavora per definire uno spazio continuo che mette in comunicazione l’esterno – storico, trafficato, pieno di vita – con lo showroom, accogliente e moderno, grazie alla scelta di materiali come la plastica e l’acciaio cromato. Il negozio è pensato come una piazza italiana, un luogo di sosta e stupore, definito ai perimetri da pareti di laminato bianco e dolci curve di livello, su cui dispone cuscini di pelle, scandito da elementi architettonici dalle forme immediatamente percepibili. Il pilastro rosso arancio e la scala accanto all’ampia vetrina accolgono i prodotti, mentre la scultura lignea africana, come una musa inquietante di Giorgio de Chirico, rappresenta l’uomo che vive le piazze italiane.
Sulle pagine di Domus si evidenzia la centralità della luce nell’allestimento dello showroom: “L’illuminazione generale, a fonti nascoste, è coadiuvata dalle fantastiche lampade ‘pipistrello’ sui diversi piani” (Domus 452, 1967). La Pipistrello è quindi un elemento complementare a un progetto d’interni integrale e calibrato, che prevede anche la costruzione di un’atmosfera preziosa e accogliente.
Il disegno dell’archivio, oggi diretto da Nina Artioli, nipote dell’architetta, mostra la riflessione sull’ingegneria della lampada “da tavolo e da lettura”, con il collo telescopico allungabile e le fonti di luce celate da un plexiglas opalino “bianco chiarissimo”, oltre all’attenzione di Aulenti nella proposta dei materiali, delle cromie del fusto (ottone cromato, nichelato) e delle finiture (“marrone scurissimo”).
Prodotti da Elio Martinelli, coraggioso sperimentatore delle soluzioni illuminotecniche più ingegnose, i pipistrelli di Gae Aulenti si accomodano sui gradini e sul pavimento dello showroom parigino come presenze fintamente discrete, che hanno invece la capacità di costruire un’esperienza sensoriale unica e memorabile. Il successo della lampada è immediato: la Pipistrello continua la sua fortuna oltre l’avventura parigina e rimane un punto saldo del catalogo di Martinelli Luce, che oggi ne ripropone una versione “Pop” con la base gialla, una tinta squillante, allegra ma di carattere, in spirito Gae.