Il concept originale della Pony Coupé ha fatto la sua prima apparizione al Salone dell’Automobile di Torino nel 1974. La concept car poi non aveva avuto un seguito, perché la priorità di Hyundai era di fare evolvere velocemente il marchio. La Pony Coupé era rimasta però come una pietra miliare, anche perché primo vero modello progettato dalla casa automobilistica coreana.
Ora l’auto è stata ricreata, nuovamente in collaborazione con il designer di auto Giorgetto Giugiaro, per rappresentare la visione dell’automobile da parte di Hyundai. Il suo muso cuneiforme, i fari circolari e linee geometriche che ricordano gli origami, emanano un’atmosfera retrò e di nostalgia. La linea del tetto slanciata, le superfici pulite e le proporzioni distintive, tra cui la forma particolare del montante B, incarnano lo spirito audace di questa auto sportiva a tre porte.
All’interno dell’auto troverete l’iconico design monoscocca di Giugiaro e una struttura flottante incentrata sul guidatore. È interessante notare che il concept originale è stato di grande ispirazione per Giugiaro sulla DeLorean DMC 12, famosa per i film di Ritorno al futuro.
Il design italiano si fonde con il DNA Hyundai
Negli anni ’50, il settore automobilistico coreano si concentrava soprattutto sull’importazione e l’assemblaggio di marchi automobilistici stranieri. L’inizio del segmento industriale automotive ha inizio quando la Corea stava ancora cercando di guarire le ferite della guerra che l’aveva divisa in due e di ricostruire un nuovo stato vero e proprio.
Non avendo talenti a disposizione nel design automobilistico in loco, l’emergente marchio Hyundai si era rivolto alle competenze di Giorgetto Giugiaro per la progettazione del suo primo modello indipendente e prima auto coreana prodotta in serie. A Giugiaro fu affidata la progettazione e la realizzazione di cinque prototipi, tra cui una coupé. La decisione di Hyundai di presentare la Pony e la Pony Coupé al Salone dell’Automobile di Torino segnò l’ingresso della casa automobilistica nel mercato internazionale.
Lee Chung Goo, ex presidente del centro di ricerca e sviluppo di Hyundai Motor, era stato mandato in Italia per documentare e imparare dalla Italdesign Giugiaro. Gli appunti presi durante la permanenza in Italia, soprannominati “Il quaderno del vice capo sezione Lee”, documentano in modo meticoloso i processi di sviluppo iniziali del primo modello coreano prodotto in serie, il Pony.
“Mi ricordo ancora il giorno in cui sono partito, il 4 febbraio 1974”, racconta Lee durante la “Design Reunion” che si è tenuta sul lago di Como la scorsa settimana, riflettendo su quei primi giorni. “Passavo ogni giorno concentrato a osservare e prendere nota. Nonostante la mia scarsa conoscenza in materia di design automobilistico, ho registrato scrupolosamente tutti i singoli dettagli per poterli approfondire in seguito.”
Il quaderno di Lee riporta anche i materiali da disegno e la grammatura della carta utilizzati, così come i progressi nelle sale di progettazione e i modelli master della sala di produzione. Una volta tornato in Corea, gli appunti sono serviti come prezioso riferimento per i processi di progettazione di Hyundai e come strumenti di formazione per i nuovi ingegneri. Lee è convinto che il suo Quaderno “abba gettato le fondamenta per lo sviluppo delle nuove automobili di oggi alla Hyundai Motor”.
Problemi di disegno tecnico
Una delle lezioni più importanti imparate durante il processo di progettazione è stata l’incompatibilità tra i disegni di assemblaggio della ItalDesign e i disegni tecnici di Mitsubishi. I disegni del motore, della trasmissione e del telaio Mitsubishi si basavano sugli standard giapponesi, mentre quelli di Hyundai avevano bisogno di soluzioni ad hoc per la situazione in Corea, dove la maggior parte delle strade non erano asfaltate.
Con l’evoluzione del sistema delle infrastrutture giapponesi per i trasporti, portata avanti allo stesso ritmo di quello coreano, entrambi i paesi si sono trovati ad affrontare la sfida della pavimentazione stradale, che ha portato Hyundai a optare per Mitsubishi invece che per Ford, con cui aveva collaborato in precedenza per la produzione delle auto per la Corea. Il ritiro di Ford dal mercato coreano, a causa delle sue auto progettate appositamente per strade asfaltate, è stato uno dei catalizzatori che ha portato Hyundai a prendere la decisione di produrre le proprie automobili.
Ricostruire la storia: il lancio della Pony Coupé come tributo al design senza tempo di Giorgetto Giugiaro
“Ho progettato la Pony Hyundai quando ero un giovane designer all’inizio della mia carriera. Mi sono sentito estremamente orgoglioso di aver ricevuto l’incarico di creare una vettura per un’azienda e un paese che stava per affrontare un mercato internazionale feroce e competitivo”, spiega Giorgetto Giugiaro, riflettendo sul suo design originale. “Oggi sono profondamente onorato che la Hyundai mi abbia approcciato per ricostruirla per i posteri come celebrazione del patrimonio del marchio”.
Ripensando al lancio del 1974, il grande designer italiano ricorda di essere stato preoccupato della somiglianza della Pony con la Golf di Volkswagen che non era ancora stata presentata e che sarebbe apparsa allo stesso salone – “la Pony e la Golf non erano la stessa cosa”, spiega ridendo.
Spigolosa ma non aggressiva
L’aspetto spigoloso ma non aggressivo della Pony Coupé incarna le tipiche linee di Giugiaro: geometriche, che ricordano quelle degli origami, caratterizzate da bordi puliti e definiti. La nuova Pony Coupé conserva l’essenza del design originale e incorpora tocchi moderni, cattura lo spirito del suo modello predecessore e soddisfa le aspettative degli appassionati di oggi.
La Pony Coupé ricostruita sarà caratterizzata da una linea del tetto bassa e slanciata e un profilo sportivo e aerodinamico. Gli interni saranno innovati con materiali e tecnologie moderne, mantenendo il linguaggio di design originale. Inoltre l’auto sarà dotata di un nuovo gruppo propulsore con un motore più efficiente ed ecologico. È un progetto ambizioso che testimonia l’attualità della filosofia di design di Giugiaro e l’importanza del preservare il patrimonio automobilistico, oltre a essere un omaggio a un modello che ha gettato le basi dell’industria automobilistica coreana.
Tutte le immagini courtesy Hyundai