Nell’ultimo paio di anni, con la nuova onda di coscienza ecologica, sono stati numerosi i tentativi di re-brandizzare aziende d’abbigliamento in una chiave più ecologica. ‘Sostenibile’, in fondo, è diventato un vero e proprio termine di marketing. L’anno scorso, ad esempio, Adidas, Stella McCartney, Lululemon e la società madre di Gucci e Balenciaga, Kering, si sono uniti per investire in un nuovo materiale chiamato Mylo, cresciuto dal micelio ma con l’aspetto e la sensazione della pelle animale.
Partendo dalle Nike Space Hippie, anche tra le sneakers sono diversi i brand che stanno investendo su materiali innovativi o riciclati per i propri prodotti – Reebok (Ree)Cycled, Adidas Futurecraft.loop per citarne un paio. Persino le iconiche sneakers Stan Smith, nate nel 1973 e diventate un cult tra le scarpe da ginnastica, si presentano ora in una versione con materiali riciclati ad alte prestazioni e suole in gomma riciclata.
Il cambio di passo si fa sentire, inoltre, anche nel mondo del lusso. Dopo la Victoria bag di Hermès prodotta con pelle di micelio, anche due pelli iconiche di Loewe, una liscia e classica, e l’altra zigrinata, rivivono grazie a un nuovo processo, il quale prevede che la pelle in esubero venga tagliata in strisce strette di diverse tinte, e successivamente intrecciate tra di loro in un nuovo reticolo per creare un mosaico di colori e trame.
Kanye West, Yeezy Foam Runner
Debuttate per la prima volta sulle suole di sua figlia North West nel 2019, e comparsa sul mercato nel giugno 2020 attraverso un lancio a sorpresa esclusivamente su Yeezy Supply, sono tornate quest’anno le Yeezy Foam Runner con due nuove colorazioni – MXT Moon Grey e Sand. Più simili ad un oggetto di design che a delle scarpe da corsa, i sandali in gomma aerodinamici e scultorei del rapper statunitense sono realizzati da una combinazione di etilene-acetato di vinile a base di petrolio e schiuma prodotta dalle alghe, dichiarando che il nuovo quartier generale di Yeezy a Cody, Wyoming, includerà una propria fattoria idroponica.
Stella McCartney, Mylo
La stilista inglese ha presentato questo marzo la nuova collezione Mylo, un top a bustier e pantalone neri realizzati utilizzando una pelle alternativa a base di micelio – la parte vegetativa dei funghi formata da un intreccio di filamenti, alimentato in questo caso con biomassa organica, tra cui la segatura, prima di essere posto su un materassino di crescita – utilizzato ormai già da qualche anno dalle industrie dell’abbigliamento, e non solo. Gli abiti, purtroppo non in vendita, sono realizzati in nylon riciclato, con pannelli di pelle di micelio per creare una finitura strutturata, quasi come un’armatura. Lanciato originariamente nel 2018, Mylo era stato finora utilizzato solo per creare accessori più piccoli, come un prototipo della borsa Falabella di McCarney, esposta come parte della mostra “Fashioned From Nature” al V&A.
Allbirds
L’azienda con sede a San Francisco è dedita fin dagli inizi, nel 2016, a trovare soluzioni alternative per abbassare l’impatto ecologico. Il primo modello era in lana merino proveniente dalla Nuova Zelanda – diventate una vera e proria icona nella Silicon Valley – a cui ne è seguito subito dopo un altro prodotto con fibre d’eucalipto e una di flip flop con una suola ottenuta dalla canna da zucchero. Nel 2020, poi, ha annunciato la sua prima linea di abbigliamento (magliette, maglioni e piumini) per la quale ha studiato la nuova formula TrinoXO, una fibra di derivazione naturale realizzata con scarti di gusci di granchi. L’uso di questo particolare materiale sembra avere anche proprietà anti-odore: si resta freschi più a lungo e si può lavare meno spesso la maglietta, inquinando meno.
Id.eight
Id.eight è un brand di sneakers sostenibili made in Italy, unisex, cruelty free, realizzate con materiali derivanti dalla lavorazione di scarti dell’industria alimentare – come bucce di mela, raspi e bucce di uva, foglie di ananas – nato alla fine del 2019 dall’iniziativa dello stilista sud coreano Dong Seon Lee e della product manager italiana Giuliana Borzillo. Lanciate sul mercato internazionale a febbraio 2020 con un crowdfunding su kickstarter, hanno avuto un significativo riscontro commerciale con la vendita di più di 1.000 paia. Nella scatola inoltre, in carta riciclata, c’è in regalo un sacchetto di semi da piantare.
Wolford, Aurora
L’azienda di intimo di lusso austriaca propone una collezione di capi d’abbigliamento i cui i componenti possono essere biodegradati o depolimerizzati, iniziando una nuova vita senza mai essere gettati. Al termine del loro ciclo di utilizzo, i capi Aurora potranno essere così riportati in uno dei punti vendita Wolford, per essere biodegradati e reinseriti nel ciclo produttivo. Oltre al filato elasticizzato, i capi Aurora sono realizzati utilizzando altre due fibre innovative: Lenzing Modal, una fibra cellulosica derivata dalla silvicoltura sostenibile, e infinito di Lauffenmühle, un polimero biodegradabile a base di olio appositamente modificato. L’ambizioso obiettivo è infatti quello di garantire che il 50% di tutti i suoi prodotti rimangano all’interno del sistema dell’economia circolare entro il 2025.