Tra le immagini che il designer Andrea Ponti ci ha inviato per illustrare la sua recente intervista a Domus, ce n'è una che ha immediatamente catturato la mia attenzione. Nella foto, Andrea è seduto alla sua scrivania, al lavoro, nel suo studio di Hong Kong. In mano ha una penna a sfera di Muji, la stessa identica penna che uso ormai da anni, cioè da quando l’ho scoperta, quasi per caso, in un negozio Muji di Berlino.
Non mi ha sorpreso che un affermato designer internazionale scelga questa penna come strumento di scrittura d’elezione. Al contrario ho visto confermata un’impressione che non ho mai davvero messo nero su bianco, e cioè che le penne di Muji siano un trionfo del design industriale semplice ed efficace. “Nel nostro studio utilizziamo soltanto cancelleria di Muji“, mi ha spiegato Ponti via chat, quando gli ho chiesto della penna che tiene in mano nella foto. “È un design perfetto: funzionale, universale, minimale”.
La filosofia del brand Muji consiste nell’elevare il minimalismo giapponese a bene globalizzato, puntato su design semplici da vendere a un mondo alla costante ricerca di una fuga dalla complessità. Non tutto ciò che si trova in un negozio Muji, però, esprime sempre al meglio questa mission. Anche se ben progettati, ad esempio, i mobili di Muji hanno un prezzo eccessivo e la loro natura industriale non è in grado di trasmettere l'impareggiabile maestria e il minimalismo degli artigiani giapponesi (cercate "Ishitanii furniture" su YouTube, fatevi una tisana, e preparatevi a scoprire una serie di video sulla lavorazione del legno che vi rilasseranno oltre ogni aspettativa). Lo stesso si può dire degli accessori più popolari come il loro portaspazzolino in ceramica: è *kawaii* e abbastanza economico da convincerti a comprarne uno o due senza alcuna remora, finché non ti cadono inevitabilmente sul pavimento del bagno spaccando una mattonella.
Le penne Muji, invece, sono invece il prodotto che meglio interpreta la filosofia del marchio. Si parte con la selezione della dimensione della punta: non una vasta gamma di opzioni, ma solo tre scelte standard (0,38 mm, 0,5 mm e 0,7 mm), sono più che sufficienti a coprire le preferenze di tutti. Si continua con la selezione del corpo della penna. Il più popolare è quello in plastica traslucida, tanto modesto all’apparenza quanto funzionale e piacevole da tenere in mano. Dimenticate tutti i fronzoli dei concorrenti e la loro ergonomia da nave spaziale: le penne di Muji sono tutte incentrate sulla miglior esperienza di scrittura possibile, senza inutili complicazioni.
Il punto fermo del sistema modulare ideato dall’azienda è la ricarica universale che si adatta ad ogni corpo, sia quelli a cappuccio sia quelli a scatto. La formula dell'inchiostro gel e il modo in cui esce dalla punta sono semplicemente perfetti, e sono la vera ragione per cui le penne dell'azienda raccolgono gli apprezzamenti di così tante persone in tutto il mondo. La viscosità è semplicemente perfetta, tanto che l’inchiostro non trabocca mai dal pennino. È praticamente impossibile sbavare e sporcare la pagina.
Tutti i dettagli costruttivi della pena contribuiscono a un’esperienza complessiva del prodotto che non ha rivali. Dall'acquisto in negozio, alla fase di scrittura, le penne Muji valorizzano la scrittura a mano e dimostrano, ancora una volta, che il design non riguarda solo l'aspetto di un oggetto, ma anche e soprattutto il suo funzionamento. E che, anche nella progettazione di penne economiche da produrre in milioni di esemplari, la semplicità paga e diventa un vantaggio competitivo.