Il progetto era molto più ambizioso: fare hacking, ovvero esplorare strade poco battute e ideare sistemi innovativi per “migliorare il modo di pensare, creare, offrire e fruire prodotti culturali”.
Icodex, il primo hackaton (hacker marathon) di innovazione culturale, organizzato da Bookrepublic, realtà che da anni promuove l’editoria digitale in Italia, con il contributo di Fondazione Cariplo, si proponeva di applicare una formula propria del mondo dell’informatica per provare a creare un incontro fecondo tra tecnologia e cultura da cui potessero nascere progetti e servizi concreti. Il tutto in 24 intensissime ore di lavoro (intervallate da pause yoga e gym antistress) nei locali del Base di Milano.
“La domanda da cui si partiva era molto generica, diversamente dal tipico stile di un hackathon che si organizza di solito per fare fronte a un problema specifico”, spiega Alessandro Rubini, responsabile del progetto iC Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo. “Le aziende che organizzano questi eventi, poi, di solito diventano proprietarie di tutte le soluzioni che vengono proposte. Nel nostro caso, invece, i vari team creativi mantenevano la proprietà della loro idea e potevano continuare a lavorarci”.
Sette le aree d’interesse del singolare evento milanese: archivi e biblioteche, arti visive, audiovisivo, design, editoria, patrimonio storico-artistico, spettacolo dal vivo. Nella prima giornata si sono alternati alcuni interventi nello spirito interdisciplinare che caratterizzava l’intera iniziativa: da Gillian Ferrabee del Cirque du Soleil a Tobias Ahlin di Spotify, da Brian Chang di Disney a Chiara Montanari del Politecnico, capo della spedizione in Antartide. Dopo questa fase di apertura di scenari e indicazioni di percorso, si è passati a quella operativa. La formula era basata sull’incontro fra competenze molto diverse: sviluppatori, designer e creativi chiamati a lavorare su una stessa idea, per darle concretezza e trasformarla in una possibile impresa.
A ognuno di loro 3.000 euro di premio e l’affiancamento per proseguire nello sviluppo del progetto in modo da trasformarlo in una vera e propria impresa. Il passo successivo – ma l’invito è valido anche per tutte le altre idee sviluppate nelle 24 ore di Icodex – è concorrere per la terza edizione del bando iC Innovazione Culturale, della Fondazione Cariplo, che fornisce un finanziamento fino a 100.000 euro.
La seconda edizione appena conclusa ha ricevuto oltre 700 proposte e il 28 giugno renderà note le nuove imprese no-profit che avranno diritto al contributo.