Essere fitofili, amanti delle piante, è una caratteristica, e una pratica, che oggi coinvolge molte persone di culture diverse, ma vicine per sensibilità e magari necessità al “verde” domestico che possiamo vivere ed esperire in modo diretto, ogni giorno.
The Phytophiler
Il progetto The Phytophiler, dello studio milanese Dossofiorito, è dedicato agli amanti delle piante e ai loro tentativi di interagire e comunicare, attraverso delle estensioni funzionali, con questi esseri senzienti così diversi da noi.
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- 22 maggio 2014
- Milano
Le piante, fedeli compagne di casa, sono parte integrante del nostro paesaggio domestico, in una convivenza ormai naturale, specificatamente “cittadina”, con gli elementi che compongono il nostro vivere la casa.
Ricerche scientifiche raccontano di quanto la presenza di piante nei nostri spazi domestici e lavorativi sia importante per il nostro benessere, ed è proprio con le piante d’appartamento, vicine a noi nella quotidianità, che finiamo con lo sviluppare un rapporto di vera relazione simpatetica. Infatti, esse possono perdere ai nostri occhi lo status di “cosa”, di semplice elemento decorativo della casa, per essere elette speciali, vive, e senzienti coinquiline. In questo scambio, noi umani arriviamo a notare i loro micromovimenti e intuirne le necessità, fino ad attribuire a ognuna di esse una specifica personalità.
Nella crescita della relazione, proveremo piacere nel prendercene cura: le osserveremo attentamente, le innaffieremo e concimeremo, gioiremo nel vedere nuove foglie e boccioli e a volte finiremo addirittura per parlare con loro. Questo modo di “sentire” le piante, considerato certo stravagante fino a non molto tempo fa, è stato legittimato dalle recenti ricerche di neurobiologia vegetale che hanno dimostrato come le piante, anche se sprovviste di un vero e proprio cervello, siano degli organismi intelligenti.
Il progetto The Phytophiler comprende una serie vasi in terracotta torniti a mano su cui, attraverso un sistema di fori, sono installate delle appendici funzionali.
Questi elementi accessori suggeriscono gesti e attenzioni quotidiane che un “fitofilo” ha per le piante che abitano i suoi spazi di vita: lenti di ingrandimento per l’accurata osservazione delle foglie; specchi per favorire una visione davvero totale della pianta, incluse le sue parti nascoste, e per moltiplicarne la bellezza; un vaso sonoro per “coccolare” e favorire lo sviluppo della pianta attraverso delle vibrazioni; un piccolo giardino aggiuntivo per far sentire un arbusto da interni come un albero che domina un prato; un funzionale riparo di paglia per un’ombra rigenerante; una struttura accessoria in rete, per consentire a un rampicante da interni di crescere e creare una pergola domestica; e ancora dei piccoli vasi che, come satelliti, accolgono piantine di altre specie, a creare un microclima in cui l’umidità prodotta da ciascuna pianta si va a unire a quella delle vicine, per un benessere reciproco.
Si tratta, dunque, di utensili non comunemente usati per la cura delle piante, che rappresentano tentativi di interazione col mondo vegetale domestico. Tentativi che possono apparire forse bizzarri, perché condotti con metodi e sensibilità tipiche del fare umano, ma che sono importanti testimoni di una nuova attitudine diffusa verso la natura, e l’acquisita consapevolezza di trovarsi di fronte a esseri sensibili, di un mondo “altro” che ci completa.
The Phytophiler
Design: Dossofiorito