Se è corretto riconoscere nella rivoluzione digitale l'epicentro del movimento che sta ridisegnando l'universo del design, bisogna anche considerare il ruolo giocato da molte altre grandi forze. La consapevolezza della scarsità delle risorse e del costo delle nostre abitudini di vita per l'ambiente ci sta lentamente conducendo a un ridimensionamento del desiderio fisico di possesso. Parte del senso di appagamento e di evasione che eravamo abituati a procurarci lasciandoci pervadere dai piaceri del consumo è stato assorbito dalle esperienze, anche dello stesso consumo, che possiamo vivere online.
E gli eserciti di designer, ingegneri e imprenditori che operano negli spazi liminali dei nostri schermi sfruttano le proprie competenze tecniche e la scienza cognitiva per plasmare ambienti che integrano e ampliano la nostra vita terrena. Il design della visualizzazione svolge un ruolo cruciale in questo percorso d'integrazione.
Il design della visualizzazione esiste dalla notte dei tempi: è un'espressione diretta del nostro desiderio di comprendere, descrivere e ricondurre a scala umana fenomeni complessi. Se le sue manifestazioni più ovvie sono mappe e diagrammi, la storia moderna del design della visualizzazione ha le sue pietre miliari nei noti schemi di Charles Joseph Minard delle campagne militari di Napoleone e di Annibale (1869), oppurenei diagrammi dell'epidemia di colera di Londra di John Snow che dimostrarono come il contagio si diffondesse con l'acqua (1854), o ancora nella mappa, immortale, della metropolitana di Londra disegnata da Harry Beck (1933). Ha anche i suoi critici illustri, divulgatori come Edward Tufte e Peter Hall. Se mappe e diagrammi sono esempi classici, la visualizzazione può anche prendere forma di installazione o narrazione dinamica, come accade per il film Powers of Ten (1968) e l'installazione Matematica (1961) di Charles and Ray Eames.
Il design della visualizzazione vive oggi una fase di rapida espansione, affidandosi sempre più spesso a collaborazioni dirette tra designer e ricercatori scientifici e tentando di tenere il passo con computer di potenza sempre crescente in grado di distillare dati grezzi a velocità stupefacente. Il lavoro sui dati in un mondo padrone di Internet richiede, tuttavia, oltre a una grande abilità nella progettazione grafica, anche uno spiccato senso dello spazio e del tempo unito al dono della sintesi. È per questa ragione che tanti architetti e designer si stanno cimentando con questa nuova forma di comunicazione, che viene anche vista come un'alternativa alla produzione e costruzione di un mondo fisico nel quale le crisi, sia economiche che ambientali, rappresentano un limite al loro lavoro. Gli esempi descritti in queste pagine rappresentano un modello di qualità in una gamma di soggetti diversi mentre in molti altri funzionano come elementi di paragone. Con una sola eccezione. Non dimenticate di dare un'occhiata al memorabile diagramma redatto nel 2010 per il generale Stanley A. McChrystal sulla strategia americana in Afghanistan, salutato da Elisabeth Bumiller come un esempio negativo nella visualizzazione di informazioni [1].
Fry, da solo, ha dimostrato ciò che David McCandless ha trasformato in un motto, oltre che in un sito web e in un libro, e cioè che 'l'informazione è bella' (information is beautiful), anche quando è di difficile accesso. Nel suo tentativo di fornire nuovi strumenti ai designer di talento che non hanno paura di apparire eleganti, Fry insieme Casey Reas, suo collega al Media Lab, ha sviluppato Processing, un linguaggio di programmazione open source basato su Java. Sufficientemente semplice da essere appreso anche dai non programmatori, ma anche sufficientemente sofisticato da essere adoperato in design, architettura, visualizzazioni e progetti di animazione d'alto livello, Processing ha già avuto un impatto notevole quale potente strumento di design e fonte d'ispirazione.
Un buon sistema di visualizzazione, una delle forme più promettenti e significative della professione contemporanea, aiuta a combinare quantitativo e qualitativo, conferendo ai dati un volto attraente, e, perciò, umanamente comunicativo.
BBC Dimensions, progettato dallo studio londinese berg, sovrappone eventi e fenomeni epocali a una veduta satellitare della nostra città o del nostro quartiere, 'riuscendo a rappresentare in scala umana gli eventi e i luoghi della storia'. Gli utenti scelgono tra una serie di eventi, luoghi e cose, dal progetto della piramide di Giza all'area interessata dalla battaglia di Stalingrado, agli abissi della Fossa delle Marianne, e inseriscono il codice di avviamento postale che desiderano comparare. Alcune dimensioni possono anche essere espresse in termini di percorso a piedi per rendere ancora più diretta e concreta la percezione delle distanze in questione. In questo modo BBC Dimensions rende la storia e l'attualità più tangibile e immediata, avvicinandole a noi sia in termini fisici che concettuali.
Il design della visualizzazione richiede capacità di sintesi e competenza grafica e, come la prosa, può adottare uno stile giornalistico e universalmente comprensibile oppure uno stile accademicamente conciso e altezzosamente privo di concessioni visive. Ma quando è di buona qualità, la visualizzazione può avere lo stesso lirismo della poesia, e non soltanto condividere la stessa qualità dei dati su cui si basa, quanto, in realtà, esprimerne di molto migliore. Paola Antonelli
Note
1. E. Bumiller, We Have Met the Enemy and He Is PowerPoint, in The New York Times, 26 April, 2010