L’ “altro Pompidou”: Piano e Rogers a Novedrate, dall’archivio Domus

Mentre il cantiere parigino del Beaubourg si completava, Renzo Piano e Richard Rogers realizzavano in provincia di Como la sede di B&B, che veniva pubblicata 50 anni fa sulle nostre pagine.

Nel gennaio del 1974, scorrendo il numero 530 di Domus, si incorreva in una pagina dalla grafica impattante che recitava P&R X B&B, accompagnata da disegni che potevano risultare familiari. Procedendo poi con le foto che seguivano, era facile capire che sequenza di lettere racchiudeva almeno due, se non quattro delle storie più importanti della storia recente di architettura e design. Quelle di Renzo Piano e Richard Rogers, del concorso vinto per il Centre Pompidou a Parigi, che li aveva proiettati nel firmamento delle star tre anni prima, e quella di Piero Busnelli, che appena rilevate da Cassina le quote del brand C&B, aveva iniziato la sua nuova avventura col nome di B&B (ironicamente “Banche&Busnelli” visto l’investimento).

Domus 530, gennaio 1974

Pianta libera e spazi appesi alla struttura, esterna come gli impianti, l’edificio uffici della nuova società anticipa molti dei temi che il ben più complesso edificio parigino avrebbe reso iconiche firme dei due progettisti di lì a pochi anni. Domus invece tornerà anni dopo nella sede B&B di Novedrate accompagnata dallo scrittore Gianni Biondillo a ripercorrere una prima tappa della vita di questo progetto corale.

Domus 530, gennaio 1974

Piano & Rogers: edificio per gli uffici B&B Italia a Novedrate (Como)

Questo piccolo edificio per uffici sorge a Novedrate (Como) su un terreno pianeggiante, all'interno dello stabilimento di imbottiti B&B Italia. Rettangolare in pianta (m 48X30), collocato all'ingresso del complesso (e connesso allo stabilimento da un corpo di collegamento che sovrappassa un avvallamento del terreno) l'edificio è tale da dare una efficace ed immediata immagine dell'azienda.

Domus 530, gennaio 1974

I concetti Informatori su cui il progetto si è basato sono la totale flessibilità interna e la possibilità di ampliamento. Alla totale flessibilità interna risponde il fatto che sia la struttura sia le attrezzature (l'impianto di condizionamento, gli altri impianti ecc.) risultano al di fuori del contenitore, che è un volume chiuso, una « scatola » il cui spazio interno, totalmente sgombro, può essere liberamente organizzato mediante i soli elementi di arredo.

Domus 530, gennaio 1974

Estremamente leggera e di grande luce, la struttura, alla quale il contenitore è semplicemente «appeso», è composta da venti portali in tubolare di acciaio saldato della luce di trenta metri, portali che, tra loro accostati, realizzano l'involucro esterno: e ciò consente l'ampliamento in lunghezza, con l'aumento di numero dei portali.