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Pubblicato in origine su Domus 463 / giugno 1968
La torre Shizuoka di Kenzo Tange: un'architettura segnale
Nella zona di Shinbashi a Tokio, su uno stretto terreno triangolare a una curva delle sopraelevate (treno e autostrada) Kenzo Tange ha costruito, per l'editore di giornali Shizuoka, questo straordinario edificio, di dodici piani: una unica colonna cilindrica alta cinquantasette metri (diametro m. 7,70) - in cemento, rivestita in alluminio anodizzato bronzo - che contiene le scale,
gli ascensori e gli spazi
di servizio, e dalla quale
sporgono a sbalzo le
capsule vetrate che contengono
gli uffici (distaccate
da spazi vuoti, fra i
vari piani, per future teoriche
aggiunte di altre
capsule a sbalzo).
L'edificio è discusso, dal
punto di vista dell'utilizzazione dello spazio, o
meglio delle forze: l'enorme
colonna delle comunicazioni
verticali potrebbe
servire a ben più che alle
poche stanze "appese ".
Kenzo Tange: un'architettura segnale
La torre Shizuoka rappresenta il principio, e il simbolo, dell'idea di struttura urbana "tridimensionale" che Tange preconizza. Quasi come parte di una megastruttura urbana, questo "pilone" diventa un segnale afferrabile anche a grande velocità e uno stimolo indiretto all'intuizione dei nuovi concetti di città.
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- 01 dicembre 2012
Ma esso rappresenta il principio, e il simbolo, dell'idea di struttura urbana "tridimensionale" che Tange preconizza: quasi fosse il primo "pilone" di una megastruttura urbana quale quella - poggiante sul terreno solo attraverso le "torri" delle comunicazioni verticali e snodata con corpi orizzontali a trave, disposti a diversi livelli - che si delinea nel progetto di Tange per il quartiere di Tsukiji, non realizzato, nel suo piano per la nuova città di Skopije e anche nall'Yamanashi Communication Centre, già costruito.
Collocato nel luogo dove
è, presso il veloce passaggio,
in curva, di grandi linee
di comunicazione (oltre
all'autostrada, il nuovo
treno Tokaido Super-Express)
cioè in un punto
nevralgico e dinamico della
città, questo "pilone"
diventa un'architettura segnale
- un segnale afferrabile
anche a grande
velocità - e uno stimolo
indiretto all'intuizione
dei nuovi concetti di città.
Vi è anche una coerenza,
infine, fra tale architettura segnale
e il lavoro giornalistico
- cioè di comunicazione
attraverso le immagini
- di chi la abita.
[Foto da: The Japan Architect
140, aprile 1968 e da The Architectural Forum, marzo 1968]