Nelle vicinanze di Monferrato, Atelier Lavit realizza tra le vigne una sequenza di quattro unità dedicate a accoglienza turistica. La peculiare volumetria del progetto nasce da un esercizio formale sulla particolare topografia a disposizione, trattandosi di un lotto ben orientato ma scosceso. Il programma di eco-lodge viene quindi tradotto attraverso l’uso dell’archetipo della capanna primitiva, elemento originario che trascrive il rapporto tra l’uomo e la natura. Le strutture, posizionate indipendentemente sul pendio naturale, dialogano tra loro preservando la dovuta intimità di ciascuna. Una capanna è quindi destinata a reception e luogo di incontro e condivisione, mentre le altre tre strutture sono suite, indipendenti ma interconnesse tra loro.
La necessità puntuale di adattarsi al versante scosceso e di rialzarsi per isolarsi dal suolo, porta così al disegno di capanne rialzate da terra a circa 2,50 metri, consentendo di creare un punto di vista verso l’esterno diverso da quello che si percepisce arrivando.
Il volume abitato si costruisce a partire da tre piani, quello orizzontale e le due falde che formano il tetto, elemento di protezione e riparo. I piani di copertura diventano quindi anche pareti laterali e appoggio a terra, comportandosi come una moltitudine di “zampe” che permettono un’adattabilità costante alla complessa morfologia della collina.
Nello studio dell’involucro, il legno è usato per creare listellature orizzontali più o meno fitte, in base al livello di privacy richiesto dai diversi ambienti abitativi, ombreggiando la terrazza verso valle. In questa continua ricerca di equilibrio tra interno e esterno, le vetrate sono protagoniste della scena. L’ampia vetrata verso valle, infatti, crea un piano di trasparenza che separa lo spazio privato dalla vastità del paesaggio circostante.