Arriva dalla Danimarca, da uno studio specializzato in architettura marittima, un nuovo sistema per la costruzione di edifici galleggianti, più flessibile e più sostenibile dei dispositivi usati tradizionalmente. Chiamato Land on Water, il progetto consiste in contenitori modulari che possono essere riempiti con vari elementi di galleggiamento, in modo simile a come i gabbioni vengono utilizzate nell’industria edilizia. Realizzati in plastica rinforzata riciclata, questi moduli – una volta richiusi similmente agli elementi di un mobile flat-pack – possono essere facilmente trasportati in tutto il mondo e assemblati in diverse configurazioni per adattarsi a una vasta gamma di tipi di edifici.
La soluzione offre, effettivamente, una serie di vantaggi rispetto ai sistemi tipici presenti sul mercato, che comprendono pontoni in plastica, pontoni in acciaio o fondamenta in cemento riempite di polistirolo. I galleggianti in acciaio e cemento sono infatti difficili da trasportare e spesso sono rivestiti con vernici antivegetative tossiche. Il sistema è poi progettato per essere riempito con materiale galleggiante reperito localmente.
Land on Water è stato progettato anche per promuovere la biodiversità. Le nicchie all’interno dei galleggianti dovrebbero incoraggiare la crescita di molluschi e alghe e fornire habitat a pesci e crostacei.
“Mentre l’acciaio e il cemento sono trattati per impedire questo tipo di crescita, queste gabbie possono agire come bio-case sott’acqua”, ha spiegato Marshall Blecher, co-fondatore dello studio insieme a Magnus Maarbjerg. “Speriamo che diventi un catalizzatore positivo per la vita nel porto”.
Il MAST sta attualmente sviluppando un prototipo del sistema Land on Water, che intende presentare al Congresso mondiale degli architetti dell’UIA che si terrà a Copenaghen nel 2023.