Truth or Consequences, il paese che ha preso il nome da uno show radiofonico

Negli anni ’50 gli abitanti di una cittadina termale del New Mexico hanno scelto, con un referendum, di darsi un nuovo nome, quello di un popolarissimo show di quegli anni. Ci siamo stati, anche per capire se ne è valsa la pena.

Sulla cartina del New Mexico, andando verso sud, non molto lontano da Las Cruces c’è una città che si chiama Truth or Consequences. Attrae subito quel nome, grazie alla potenza di quelle due parole messe in fila –  “verità o conseguenze” – che fa subito pensare a qualche tipo di comunità religiosa, di quelle parecchio rigorose come i Menoniti o gli Hamish, per dirne due.

Accoglie chi la visita una piccola e vivace comunità artistica, con tanto di museo e info point, ma soprattutto, città termale, popolata da circa 5.000 persone. Seduti sul divanetto di un café aperto da un barista tedesco negli anni ’90, ci siamo ritrovati circondati in pochi minuti da un capannello di locals ognuno con la sua tazza di caffè portata da casa a parlare di affari esteri, fusioni atomiche e vita in roulotte.

Vecchio annuncio di un impianto termale a Truth or Consequences. Foto Marianna Guernieri
Vecchio annuncio di un impianto termale a Truth or Consequences. Foto Marianna Guernieri

Territorio sacro dei nativi del luogo tra cui gli Apache Chiricahua per le proprietà curative delle acque calde del Rio Grande che scorre lì a un lato, sono rimaste intatte e funzionanti ancora oggi le antiche case termali, piccoli stanzini semi-interrati che prendono l’acqua direttamente dal fiume, disposti in fila in quelle che chiameremmo architetture far west, dove poter entrare senza troppi impicci a soli 5 dollari all’ora. L’acqua termale di Truth or Consequences è fantastica. Ma perché questo strano nome? Una storia curiosa, tutta americana.

Negli anni Venti e Trenta, Hot Springs (sì, questo il nome originale di Truth or Consequences) era una delle mete termali più in voga dell’area, dove gli americani andavano a curarsi ogni tipo di malessere fisico – in particolare reumatismi, artrosi e poliomielite infantile – e psicologico. Negli anni ’40 le cose cambiano a causa della commercializzazione delle medicine da banco che hanno messo fine al binomio cure-terme, almeno fino a tempi molto recenti. Da lì in poi la maggior parte degli americani smette di fare lunghi viaggi per immergersi in acque benefiche e l’economia locale è andata verso un triste e inesorabile tracollo.

"Truth or Consequences", il programma radiofonico condotto da Ralph Edwards e andato in onda dal 1940 al 1988
“Truth or Consequences”, il programma radiofonico condotto da Ralph Edwards e andato in onda dal 1940 al 1988

Proprio negli anni Quaranta andava in onda un popolarissimo programma radiofonico su tutto il territorio nazionale, uno di quelli divertenti da ascoltare in famiglia condotto da Ralph Edwards e intitolato Truth or Consequences (diventato poi un TV show). Fu in una di queste trasmissioni che il conduttore fece uno strano annuncio per celebrare i 10 anni del programma radio. Chiese a tutte le città in ascolto se ce ne fosse una disposta a cambiare nome in Truth or Consequences. Tra tutte le città interessate solo una avrebbe potuto accaparrarsi il celebre nome. In compenso, a ogni anniversario la produzione avrebbe mandato in onda il programma da quella città, accompagnato da un festival con ospiti celebrità hollywoodiane e copertura mediatica nazionale. La storia di ToC (come la chiamano gli abitanti) ha convinto Edwards, che era anche uno dei più grandi filantropi del tempo a capo di numerose associazioni per raccolta fondi da destinare a persone in difficoltà, e mosso dalla storia di declino del lido termale.

  

Il 31 marzo del 1950, Hot Springs organizza un referendum per cambiare nome: con 1.294 voti favorevoli e 295 contrari, gli abitanti di questo minuscolo angolo del New Mexico hanno colto un’opportunità e deciso di voltare pagina. Il giorno dopo la Truth or Consequences Fiesta è stata un evento memorabile, una parata con oltre 10.000 partecipanti che ne ha segnato il trionfo. Da quel momento, e per oltre 50 anni, Ralph Edwards non ha mai mancato un appuntamento con la città, portandosi dietro un proficuo numero di star e paparazzi.

Strada Broadway a Truth or Consequences. Foto Marianna Guernieri
Strada Broadway a Truth or Consequences. Foto Marianna Guernieri

Ma come in ogni scelta democratica anche questa ha portato con sé del malcontento. I nostalgici di Hot Springs negli anni hanno chiesto a gran voce nuove votazioni, sempre perse a favore del nome radiofonico. SI vociferava che perfino a marzo 2022 ci sarebbero potute essere nuove votazioni per tentare ancora una volta di riportare il nome della città alla sua vocazione termale ma a detta degli abitanti sarebbe stato un disastro, loro vogliono ToC. “Ci sono una miriade di città negli Stati Uniti che si chiamano Hot Springs e, honestly, non sono posti in cui vorresti davvero andare”, dice il gestore di una libreria indipendente specializzata in piante magiche. “Se ci dovessero essere nuove votazioni andrò a battermi per tenere Truth or Consequences, un nome originale che si distingue dagli altri e in cui ormaci ci identifichiamo tutti”, afferma un producer musicale di New York trasferitosi qui diversi anni fa.

Sullo stato dell’economia attuale in città, però, sembra non bastare il turismo dato dal nome, dalle terme e dalle incredibili escursioni che si possono fare nell’area. “I nostri giovani non appena finiscono il liceo scappano ad Albuquerque o a Santa Fe”, spiega Bruce Swingle, City Manager di Truth or Consequences. “Questo è un luogo per ‘snowbirds’ (gli americani e canadesi che scappano dal freddo per cercare lidi più caldi, ndr.) e pensionati. Sì, ci sono molti creativi e una comunità artistica vivace, ma non è sufficiente per sostenere una vita agiata, senza preoccupazioni economiche”. “L’ideale sarebbe che oltre al turismo ci fossero fondamenta economiche più solide, vorremmo attirare compagnie che vogliano investire qui. Al momento stiamo crescendo molto grazie al miglioramento delle infrastrutture”.

Da Ingo's Art Café con un gruppo di abitanti pensionati riunitisi come ogni giorno per il caffè delle 11. Foto Marianna Guernieri
Da Ingo’s Art Café con un gruppo di abitanti pensionati riunitisi come ogni giorno per il caffè delle 11. Foto Marianna Guernieri

In un curioso ristorantino pieno di oggetti di seconda mano e di fossili e minerali in vendita (attività, quella della compravendita di minerali, presente in quasi ogni negozio di ToC) due donne sedute al tavolo ci danno il benvenuto come se fossero amiche. “Siamo originarie di New Orleans, facevamo le guide turistiche lì ma a causa del Covid abbiamo perso quasi tutto, così abbiamo venduto quel poco che ci rimaneva e ci siamo comprate un terreno qui a poco, dove parcheggiare il nostro RV e vivere. È un posto incredibile e accogliente, se qualcuno è in difficoltà la comunità è sempre pronta a darti una mano o perlomeno non ti lascia a morire di fame. Questo senso di comunità ormai non esiste più nelle grandi città”.

Se pensiamo ai nomi delle nostre città europee, questa storia non ci colpisce tanto per cambiamento di un nome, accaduto molte volte a causa di vicissitudini storiche, politiche o religiose, ma per la libertà con cui questi abitanti abbiano potuto autodeterminarsi al punto di scegliere di chiamarsi come un popolarissimo programma radiofonico. Chissà se esiste in Italia un comune abbastanza libero e coeso da farsi chiamare “La Zanzara” per contrastare l’oblio.

Immagine di apertura: Murales a Truth or Consequences, New Mexico, USA. Foto Marianna Guernieri

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