Le 7mila nuove abitazioni che cambieranno il Bronx

C’è già chi considera il piano, che comprende anche nuove stazioni del trasporto pubblico, come il primo passo verso la gentrificazione.

A New York City, il Bronx – ancora oggi tra le aree più povere della città – ha presentato un importante piano di riorganizzazione territoriale che prevede, come punti principali, la realizzazione di quattro stazioni ferroviarie e di 7mila nuove abitazioni.

I residenti di Co-op City, Parkchester, Morris Park e Hunts Point potranno presto usufruire di nuove stazioni della Metro-North, fulcro di un nuovo corridoio di sviluppo di quasi dieci chilometri. La stazione di Co-op City, a lungo sognata, ridurrà i tempi di spostamento tra il complesso Mitchell-Lama, dove vivono oltre 40mila persone, e il resto della città di New York.

Oggi il servizio di autobus espresso collega i residenti di Co-op City a Midtown Manhattan in un’ora, mentre la nuova fermata del treno ridurrà il tragitto a 27 minuti.

Bronx, Co-Op station. Courtesy Mta

Delle 7mila nuove unità abitative, l’ufficio del sindaco ha invece dichiarato che 1.700 saranno offerte a prezzi inferiori a quelli di mercato. Il nuovo tratto di edifici correrà parallelo alla Hutchinson Parkway – un’autostrada creata da Robert Moses, l’Haussmann di New York, e completata nel 1941, che divide i quartieri a maggioranza nera, asiatica e latina di Parkchester e Morris Park a ovest – e i quartieri unifamiliari di Schuylerville e Throggs Neck a est, che sono quasi al 50% bianchi.

Allo stesso tempo il quartiere racconta una lunga storia di resistenza alla riorganizzazione dell’area. Nel 2017, i manifestanti anti-gentrificazione hanno marciato lungo Southern Boulevard a Hunts Point contro la proposta. In quel periodo la Regional Plan Association (RPA) ha stimato che il 71% dei residenti del Bronx è a rischio di sfollamento a causa della gentrificazione.

Bronx, Co-Op station. Courtesy Mta

L’approvazione dell’upzoning, avvenuta il 15 agosto, è stata promossa anche se non con pochi dubbi da parte di alcuni consiglieri comunali. Matt Cruz, district manager del community board 10 del Bronx, ad esempio, ha votato no per “preoccupazioni relative all’accessibilità economica, all’altezza degli edifici e alla mancanza di opportunità di acquisto di case”.

La giuria è infatti divisa sul fatto che la riorganizzazione fornirà o meno benefici civici o se aggraverà le disuguaglianze nel quartiere più povero di New York. Mentre l’ufficio del sindaco e diversi membri del consiglio comunale del Bronx sostengono quest’ultima approvazione, diversi gruppi comunitari la considerano un primo decisivo passo verso la gentrificazione.

Immagine di apertura: Bronx. Foto da Wikicommons

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