Il governo di Tokyo ha approvato lo scorso febbraio un piano da 349 miliardi di yen – un equivalente di 2,2 miliardi di euro – per la riqualificazione del Meiji Jingu Gaien, il famoso “giardino eterno” del Santuario Meiji – uno dei parchi più amati della capitale giapponese.
Il progetto, che richiederà oltre un decennio per essere completato, prevede la demolizione e la ricostruzione dei vecchi stadi di rugby e di baseball. Un nuovo hotel si affiancherà a una coppia di grattacieli alti quasi 200 metri contenenti uffici e appartamenti di lusso, oltre a una seconda torre alta 80 metri. Molti alberi verranno abbattuti per lasciare spazio alla nuova configurazione dell'area.
Situato nel cuore di Tokyo, il nuovo quartiere si trova a est del Santuario Meiji, occupa un’area totale di circa 28,4 ettari. Il suo fulcro, tuttavia, è il Ginkgo Avenue, una passeggiata costeggiata da alberi di ginkgo, molti dei quali hanno più di un secolo.
I lavori sono iniziati ufficialmente a marzo, con l’impegno da parte dei costruttori di proteggere l'iconico filare di alberi di ginkgo e di “preservare e migliorare” il verde intorno al nuovo polo sportivo. Ma nonostante le rassicurazioni il piano di sviluppo urbano ha scatenato la reazione dell’opinione pubblica, manifestazioni e persino cause legali da parte dei residenti di Tokyo indignati.
Le petizioni per bloccare i piani di riqualificaione hanno raccolto centinaia di migliaia di firme. Gli attivisti sostengono che l’abbattimento degli alberi non ha senso in una città che ha pochi spazi verdi e dove l’effetto isola di calore è già una delle principali preoccupazioni, chiedendo quindi che gli edifici esistenti vengano ristrutturati anziché demoliti e che tutti gli alberi vengano risparmiati.
Immagine di apertura: Meiji Jingu Gaien. Courtesy Mitsui Fudosan