Ospitata negli spazi del Nuovo Centro Congressi Nuvola – edificio progettato da Massimiliano Fuksas, la cui leggerezza svetta tra l’architettura razionalista del quartiere Eur –, l’edizione 2024 chiama a raccolta 140 gallerie nazionali e internazionali, dedicando una particolare attenzione al Centro e al Sud Italia. La quarta edizione di Arte in Nuvola apre venerdì 22 novembre, dando il via al weekend più atteso nello scenario artistico romano.
Cosa non perdere ad Arte in Nuvola 2024, a Roma
La più giovane fra le grandi fiere d’arte moderna e contemporanea in Italia accoglie 140 gallerie, insieme a un ricco programma di eventi speciali
Ritratto di Alighiero Boetti. Foto da Wikipedia
Courtesy Galleria Richard Saltoun
© Shadi Ghadirian, Quajar7, 1998. Courtesy Podbielski Contemporary
Giuseppe De Nittis, Sarah Bernhardt come Pierrot, 1879. Foto da Wikiart
Herbert List, Giorgio Morandi nel suo studio a Bologna, 1953. Foto da Wikipedia
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- Marianna Reggiani
- 22 novembre 2024
Sin dal suo debutto nel 2021, Arte in Nuvola ha infatti colmato l’importante vuoto di fiere d’arte nella bassa penisola. Gallerie ed espositori provenienti da città come Napoli, Pescara, Sorrento, Scicli, Avellino, Nuoro, Modica trovano così l’occasione di esporre i propri artisti ad un pubblico in continua crescita – solo nel 2023 si sono contati circa trentaseimila visitatori – che consacra Arte in Nuvola come una delle principali fiere di settore. Non mancano naturalmente le gallerie storiche e i grandi nomi dell’arte del XX secolo.
Oltre agli stand espositivi, un ricco programma di eventi collaterali – mostre, performance e talk – anima i vari spazi della Nuvola: dall’eccezionale ricostruzione dello studio romano di Pietro Consagra, attraverso una serie di preziosi scatti di Claudio Abate e nove fotografie di Ugo Mulas, all’omaggio a Piero Guccione, “pittore del mare”; dalla mostra Il gioco delle identità sulla più grande fotografia italiana dagli anni Sessanta al confronto inedito tra Pino Pascali e Giuseppe De Nittis.
È il Portogallo il Paese scelto come ospite eccezionale di questa edizione, protagonista della mostra Uma Volta ao Sol (Un giro attorno al sole) che invita alla scoperta della più recente generazione di artisti del panorama portoghese.
Grande spazio è riservato alla performance: quattro interventi artistici ad opera di Francesco Fonassi, Iginio De Luca, LU.PA (Lulù Nuti e Pamela Pintus) e Francesca Cornacchini. Nella giornata conclusiva si tenterà poi di rispondere alla domanda sempreverde durante il talk Di che cosa parliamo quando parliamo di performance?
Dopo la prima, eccezionale presenza nel 2023, il Ministero della Cultura conferma la sua partecipazione tramite alcune delle sue più rappresentative istituzioni museali e culturali: la Direzione Generale Archivi, l’Istituto Centrale per la Grafica, il Museo delle Civiltà e, infine, la Fondazione Maxxi, che propone al pubblico due opere selezionate dalla propria collezione: Casa senza titolo (1999) di Sislej Xhafa e Climbing (2000) del duo Vedovamazzei.
Arte in Nuvola – “una fiera giovane e in gamba”, come l’ha definita la direttrice artistica Adriana Polveroni –, continua a farsi spazio nello scenario tutto nordico delle grandi fiere d’arte, con la chiara e precisa missione di ampliare il proprio bacino di fruizione, facendo dell’arte contemporanea un motore che unisca e aggreghi diverse generazioni e istituzioni.
Ecco quindi cinque stand ed eventi imperdibili di questa quarta edizione.
Immagine di apertura: Il Paese Ospite è il Portogallo con la mostra Uma Volta ao Sol (Un giro attorno al sole) ©José Paulo Ruas
Dopo l’ultima partecipazione ad Arte in Nuvola con una speciale mostra dedicata ad Alighiero Boetti, quest’anno la storica galleria di Roberto Casamonti presenta una selezione di opere di artisti cruciali per il Novecento italiano: dalle morbide e ingenue forme di Ferdinando Botero, toscano d’adozione, alle cancellature di Emilio Isgrò, dalle geometrie futuriste di Enrico Prampolini all’eclettismo di Carol Rama.
Fondata a Firenze nel 1981, Tornabuoni Arte approda a Roma nel 2023, punto di riferimento internazionale per l’arte moderna e contemporanea.
Specializzata in arte del Dopoguerra, la galleria londinese porta avanti dal 2012 un’indefessa attività di riscoperta di artiste ignorate e trascurate dalla critica. Le opere di Greta Schödl, importante esponente della poesia visiva degli anni Sessanta, e di Nedda Guidi, scultrice di ceramiche e fondatrice del celebre collettivo femminista Cooperativa Beato Angelico (1976), invitano il pubblico a ripercorrere le istanze più vibranti dei movimenti di rivendicazione femminile all’interno del dibattito artistico contemporaneo.
Tra gli eventi collaterali, la mostra costruisce un percorso inedito di cinquanta scatti realizzati da alcuni dei protagonisti della fotografia contemporanea. L’enorme e vasto tema dell’identità personale e collettiva viene così declinato attraverso diverse sensibilità artistiche – tra le tante, Letizia Battaglia, Vanessa Beecroft, Lisetta Carmi, Shirin Neshat, Luigi Ontani – che hanno impiegato, a loro volta, una pluralità di mezzi espressivi: autoritratti, indagini antropologiche, fotografie di denuncia.
Altro percorso inedito della fiera è il confronto tra due artisti che il tempo ha deciso di rendere distanti, ma che sono in realtà accomunati da una forte capacità di sperimentazione. Giuseppe De Nittis, rivoluzionario della luce e del colore sulla scia degli impressionisti, e Pino Pascali, tra i protagonisti indiscussi dell’Arte Povera, partecipano a un dialogo curato da Adriana Polveroni che intende soffermarsi sulla portata rivoluzionaria dell’opera dei due figli della Puglia, regione ospite di questa edizione.
Tra gli stand afferenti al Ministero della Cultura, l’Istituto Centrale per la Grafica presenta una selezione di opere provenienti dalla sua collezione, con una forte attenzione riservata al Novecento. Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, Alberto Burri, Jannis Kounellis – artisti per i quali il disegno e l’incisione rappresentavano mezzi primari e non soltanto di supporto – vengono qui scelti a rappresentare l’immenso patrimonio custodito nel Palazzo Poli e nel Palazzo della Calcografia di Roma.