Brutalisten, il ristorante brutalista di Carsten Höller, presto aprirà a Parigi

Tutti i dettagli sull’attesissima apertura del ristorante pop-up dell’artista per Art Basel Paris 2024, in collaborazione con We Are Ona e con gli chef Coen Dieleman e Stefan Eriksson.

Carsten Höller e lo chef Stefan Eriksson al Brutalisten di Stoccolma

Foto: Pierre Bjork

Foto: Åke Eson Lindman

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Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Con l’avvicinarsi di Art Basel Paris 2024, iniziano a emergere le prime indiscrezioni sugli eventi collaterali in concomitanza con la nuova edizione parigina della fiera d'arte contemporanea più famosa al mondo.

Tra i più attesi c'è sicuramente l'intervento della galleria-colosso Gagosian, che nei giorni scorsi ha annunciato che trasformerà l’aspetto di Place Vendôme con l'installazione temporanea della monumentale scultura "Giant Triple Mushroom", firmata dall'artista Carsten Höller. L’opera fa già parte del public program ufficiale della fiera, ma le sorprese non finiscono qui.

Dal 14 al 20 ottobre Höller inaugurerà un nuovo ristorante pop-up di cucina “brutalista”, una versione temporanea del celebre Brutalisten aperto dal 2022 a Stoccolma, che questa volta sarà ambientato all'interno di una stazione ferroviaria parigina. Il progetto si sviluppa in collaborazione con il collettivo culinario francese We Are Ona, già noto per creare esperienze culinarie uniche in occasione di eventi internazionali tra cui quella organizzata lo scorso anno sempre per Art Basel a Basilea, "We Are Ona x Art Basel".

Ocean Whitefish. Courtesy Brutalisten.

Carsten Höller, uno degli artisti più influenti della scena internazionale dagli anni Novanta, è celebre per la sua capacità di stupire il pubblico. Le sue opere, simili a esperimenti scientifici, inducono sensazioni sorprendenti attraverso ambienti giocosi e installazioni interattive che trasformano il visitatore nell’oggetto delle sue sperimentazioni.

E Brutalisten non fa eccezione.

Il menu del pop-up offrirà una degustazione di sei portate a pranzo e otto a cena, con una selezione di bevande curata da Brutalisten e dal direttore creativo di We Are Ona, Luca Pronzato. A metà tra il ristorante e l' esperimento sociale, Brutalisten spinge al limite il concetto di Less Is More applicato alla cucina e può essere a tutti gli effetti considerato un’opera d’arte.

È un ristorante perfettamente funzionante, senza particolari differenze rispetto agli altri, se non per il cibo e, in parte, per l’ambiente. Ti trasporta in un territorio culinario inesplorato, governato da regole che possono provocare disagio, ma anche quel piacere intenso associato a una grande opera d’arte

Così spiegava Höller all'apertura della prima sede.

Architettura e design della sede di Stoccolma rispettano rigorosamente l’estetica brutalista, con i tradizionali volumi massicci di cemento a vista e i materiali grezzi esposti nella loro autentica essenza. Allo stesso modo, anche il menù si basa sulla purezza degli ingredienti e sulla semplicità delle tecniche. Al centro dell'approccio c’è il Brutalist Kitchen Manifesto, una serie di regole ispirate alla filosofia del "béton brut", che definiscono una cucina essenziale, che vuole esaltare le materie prime facendo a meno di qualsiasi sofisticazione.

Un progetto  che come gli altri risente fortemente del background scientifico di Höller, che prima di intraprendere la carriera d’artista ha conseguito un dottorato in scienze agrarie.

Mushroom. Courtesy Brutalisten.

Gli interni del ristorante di Stoccolma comprendono una collezione di opere d’arte selezionate personalmente dall'artista, in cui compaiono lavori di Ana Benaroya, Dan Flavin, Carl Andre e Moké, oltre alle sue caratteristiche lampade a forma di fungo posizionate a illuminare le tavole dei commensali. 

Non ci resta che aspettare e scoprire cosa riserverà questa rigorosa, ma senz’altro unica esperienza a Parigi.

Apple ‘Fanny’. Courtesy Brutalisten.
Carsten Höller e lo chef Stefan Eriksson al Brutalisten di Stoccolma Foto: Pierre Bjork

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman

Foto: Åke Eson Lindman